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Montante contro il questore di Caltanissetta per post Fb: “Sui social esternazioni di stile calcistico di giornalisti faziosi e di parte”

Michele Spena

Montante contro il questore di Caltanissetta per post Fb: “Sui social esternazioni di stile calcistico di giornalisti faziosi e di parte”

Dom, 11/07/2021 - 20:24

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“L’inquietante presenza del presidente della Commissione Antimafia, Morra, che si aggira nei corridoi dell’aula bunker del carcere di Caltanissetta, rilasciando interviste e lanciando anatemi, e’ un chiaro tentativo di intimidazione della Corte che dovra’ giudicare Montante nel giudizio di appello”, afferma Antonello Montante in un comunicato a margine dell’udienza del processo sul cosiddetto ‘Sistema Montante svoltasi ieri nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta, davanti alla Corte d’Appello, che vede sotto processo lo stesso Montante e altri quattro imputati. “E’ una inspiegabile ed ingiustificabile invasione di campo di un organo istituzionale, che piuttosto che assumere il ruolo di arbitro imparziale, nelle sedi di propria competenza, assume il ruolo di dodicesimo uomo in campo. Morra – dice ancora Montante – non e’ nuovo ad indebite esternazioni. Gia’ nell’imminenza della camera di consiglio di primo grado aveva manifestato pubblicamente premonitori giudizi di condanna sommaria, esternati in articoli di stampa”. L’ex leader di Confindustria Sicilia punta il dito anche contro il questore di Caltanissetta, Emanuele Ricifari, il quale, commentando sul suo profilo Facebook l’articolo di un giornale ha scritto che vi e’ il “tentativo (ormai fallito) di avvelenare pozzi di un’inchiesta minuziosa. La prova provata che l’indagine e’ stata minuziosa e che la raccolta di prove e’ a prova di bomba. Questo e’ fumo colorato senza arrosti. Il loro riferimento a della Squadra Mobile e, ancora piu’ specifico, solo apparentemente generico a e’ proprio il contrario di cio’ che ci si era preoccupati di affermare prima… che si rispettano istituzioni e magistratura. Ora cercare di coinvolgere altri nel buttarla in confusione e’ film gia’ visto e prevedibile”.

“E’ altrettanto sorprendente – rileva ancora Montante – che il questore di Caltanissetta, che dovrebbe mantenere un contegno istituzionale, si abbandoni e condivida sui social esternazioni di stile calcistico di giornalisti faziosi e di parte, non rendendosi neppure conto di quanto le stesse risultino offensive per la Corte, anticipando gli esiti di una sentenza di conferma, dallo stesso evidentemente auspicata. Io sono certo che la Corte non si lascera’ intimidire. Ma ritengo inammissibili ed in violazione del diritto costituzionale di difesa, le pressioni mediatiche sul processo che mi vede imputato, soprattutto da parte di Istituzioni della Repubblica Italiana”. “E’ questa la ragione – conclude Montante – per cui avevo auspicato in primo grado che il processo venisse trasferito da Caltanissetta, anche se dopo le attente valutazioni della Corte di Appello, dimostrate nella puntuale rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale e nell’attenzione alle dichiarazioni da me rese in sede di esame testimoniale, sono certo che giustizia sara’ fatta”. Ricifari non ha voluto replicare: “Non faccio polemiche con imputati, non spettano a me – si e’ limitato ad affermare – Ma non consento di attaccare l’istituzione e i suoi uomini”.

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