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La quarta rivoluzione industriale: infinite opportunità, che nascondono insidie

Redazione

La quarta rivoluzione industriale: infinite opportunità, che nascondono insidie

Nella cosiddetta quarta rivoluzione industriale caratterizzata da comunicazioni sempre più rapide, e dall’apparizione della realtà virtuale in molti campi, la protezione dei dati online diventa materia discussa anche dai maggiori governi. I concetti di cybercrime, VPN, e tanti altri gerghi tecnici sono invece diventati di utilizzo quotidiano, anche per l’aumento costante di lavori da remoto, in cosiddetto smartworking.
Mar, 25/05/2021 - 21:35

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Proteggere i propri dati personali online: dallo smartworking agli acquisti online

Il contesto attuale in Italia e nel mondo

Attualmente secondo il Report Digitale 2020 riportato sul sito digitaldictionary.it, in Italia ci sono 80 milioni di smartphone distribuiti su una popolazione di 59 milioni di abitanti. Se a tale dato si aggiunge che un italiano medio si connette per quasi sei ore al giorno per compiere diverse funzioni: lavorare, giocare, conoscere persone, visionare contenuti, o informarsi, capiamo bene di cosa si parla. Al giorno d’oggi ad esempio un colosso come Netflix ha raggiunto soltanto in Italia i 3,78 milioni di utenti, e nel mondo ha raggiunto il proprio record toccando i 200 milioni di abbonati nel 2020. Numeri e dati che fanno comprendere la portata della mole di informazioni, spesso sensibili e preziose, che vengono ogni singolo secondo trasferite da una parte all’altra del mondo virtuale. La protezione indirizzo IP diventa una necessità in rete, visto che la maggior parte delle funzioni che si possono svolgere avvengono attraverso registrazioni o via pagamenti. L’ultima frontiera adottata anche da governi e amministrazioni pubbliche è quella dello smartworking, diventa quindi così necessario anche per i servizi pubblici garantire la sicurezza dei dati degli utenti: da cartelle cliniche a tasse, passando per progetti e brevetti; ciò che passa in rete in termini professionali ogni giorno è enorme, grazie anche ai nuovi sistemi cloud, che permettono l’archiviazione di documenti e file online. Non ultimo abbiamo la crescita delle transazioni di denaro in generale, con l’aumento degli acquisti di prodotti e servizi virtuali, dal gioco alla formazione. Crescono i dati relativi ai crimini in rete, che fa registrare una crescita del +47 in soli tre mesi al maggio 2021, come ci conferma il sito del governo italiano in merito all’argomento.

Cybercrime cos’è? la sicurezza nell’era del digitale

Sicurezza nel mondo iperconnesso e frenetico del 2021 non vuol dire più soltanto antivirus e accorgimenti come cambiare le password con costanza mensile, ma estende il concetto alla rete. Il contesto nel quale viviamo vede un italiano su due fare almeno un acquisto online al mese, e abbiamo già menzionati gli utenti di Netflix, per non parlare degli altri due milioni di Amazon Prime Video, e di altre piattaforme quali SKY, o DAZN per lo sport. La parola che identifica un crimine in rete è cybercrime, definizione facilmente intuibile: crimine cibernetico, come si legge su mondointernazionale.it, materia che è ovviamente diventata nel corso dell’ultimo ventennio materia di discussione giuridica e governativa. Tale termine non è però riferito soltanto alla sottrazione di denaro da parte di malintenzionati, perché fra i cybercrime aggrediti in rete ci sono anche persone a cui vengono rubati “semplicemente” dati personali. Dell’utilizzo che questi cyber criminali facciano dei dati non è certo, diventa quindi fondamentale prevedere dei sistemi di protezione che siano in grado di contrastare attacchi all’avanguardia.

Le VPN: ottimo modo per proteggersi 24 ore su 24

Digitando su Google le Migliori VPN in Italia sarà possibile imbattersi in uno dei migliori metodi esistenti attualmente per proteggersi online. Il termine VPN è un acronimo delle tre parole inglesi Virtual Private Network, che tradotte in italiano significano Rete Privata Virtuale: un sistema che permette in buona sostanza una navigazione anonima e protetta schermando le nostre informazioni e facendo quindi da filtro fra i nostri dispositivi e il server. Nonostante non serva essere un tecnico o un informatico, o tanto meno un nerd per riuscire ad utilizzare tale servizio, è solo negli ultimi anni che questo termine è entrato a far parte del gergo comune. Difatti tante amministrazioni, o aziende private si sono dovute adoperare per l’acquisizione di mezzi di protezione online. Termini come cybersecurity, ma anche associazioni con tema cybercrime Italia, o ancora corsi professionali per la sicurezza informatica sono diventati sempre più frequenti da vedere negli annunci online.

Per dovere di cronaca occorre dire che le insidie che nasconde il mondo del digitale non sono neanche minimamente paragonabili alle opportunità che questo offre. Piccoli accorgimenti fra cui sistemi o strategie come puntare sulle migliori VPN in Italia, o ancora prevedere utilizzo di pagamenti come PayPal sono accorgimenti che fanno desistere i malintenzionati nella maggior parte dei casi.

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