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Confisca di 15 milioni di euro ad imprenditore nel nisseno, per la Dia è contiguo ai clan

Redazione

Confisca di 15 milioni di euro ad imprenditore nel nisseno, per la Dia è contiguo ai clan

Mer, 08/07/2020 - 09:07

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Undici societa’ e due ditte individuali con sedi a Brescia, Bergamo, Milano, Torino, Verona, Roma e Gela, in provincia di Caltanissetta, ma anche un quadro risalente al XVII secolo, del valore di circa sei milioni di euro, e una holding con uffici nel capoluogo lombardo, in via Montenapoleone. Sono alcuni dei beni confiscati dalla Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta a Rosario Marchese, 32enne imprenditore di Caltagirone, in provincia di Catania, agli arresti per reati di mafia. Il provvedimento, che segue il sequestro datato febbraio 2019, e’ stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale nisseno, su proposta del direttore della Dia, il Generale Giuseppe Governale, e colpisce un tesoro il cui valore supera i 15 milioni di euro. Secondo le indagini della Dia Marchese sarebbe “contiguo” sia al clan mafioso dei Rinzivillo di Gela che alla stidda. “Gli accertamenti condotti nel 2018 da primo Reparto e gli ulteriori riscontri effettuati dal Centro operativo di Caltanissetta – spiega la Dia in una nota – hanno consentito di mettere in evidenza il suo repentino incremento di ricchezza, ritenuto complessivamente ‘anomalo’ rispetto alla dichiarata posizione reddituale, risultata sproporzionata anche in rapporto all’elevato tenore di vita, al consistente patrimonio immobiliare e, soprattutto, alla sua ascesa imprenditoriale”.

Marchese, infatti, in poco tempo ha costituito numerose societa’ nel nord Italia operanti in diversi settori commerciali “risultate tutte direttamente o indirettamente a lui riconducibili”: dalla consulenza amministrativa, finanziaria e aziendale alla fabbricazione di apparecchiature per illuminazione e gestione di bar, passando per la sponsorizzazione di eventi, il marketing sportivo, il noleggio di auto, mezzi di trasporto marittimi e aerei, il commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti petroliferi, e studi medici specialistici. Tra i beni confiscati anche una societa’ di noleggio che gestisce una flotta di auto di lusso presso l’aeroporto Catullo di Verona, una societa’ con sede a Roma che sponsorizza e partecipa a prestigiosi campionati monomarca di auto da competizione, cinque immobili e 50 rapporti bancari.

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