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M5s, tra espulsioni ed addii: la nuova “mappa” dei pentastellati

Redazione

M5s, tra espulsioni ed addii: la nuova “mappa” dei pentastellati

Ven, 03/01/2020 - 09:57

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 Con l’espulsione di Gianluigi Paragone, il Movimento 5 Stelle vede completarsi una piccola scissione: quella dei parlamentari anti Mes. Oltre Paragone, infatti, avevano lasciato per propria scelta i senatori Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro, tutti e tre passati alla Lega. “Ma non saranno certo gli unici”, fanno sapere fonti parlamentari del M5s critiche rispetto alla linea Di Maio. Orientarsi nel vasto e composito universo pentastellato e’ oggi quanto mai difficile. Ormai le anime sono tante da suggerire, anche a chi non e’ vicino ai dem, un parallelo con quanto visto nel Partito Democratico durante la crisi della segreteria Renzi. C’e’ sicuramente Di Maio, che gode ancora del favore della maggioranza dei parlamentari e che ha espresso esponenti a lui vicini nei ruoli chiave del governo e delle nuove strutture del Movimento, i sei facilitatori organizzativi e i dodici referenti per temi. Una segreteria con i rispettivi dipartimenti, per utilizzare termini da partiti tradizionali, invisi ai Cinque Stelle. Punti di riferimento sono anche Roberto Fico e Alessandro Di Battista, certo, ma accanto a questi si vanno delineando profili nuovi, spesso a capo di gruppi di tra o quattro eletti.

Osservando da vicino la mappa del Movimento, si possono innanzitutto notare due linee politiche prevalenti: quella governista, che predica responsabilita’ nei confronti del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e quella ‘critica’, che vuole affermare in ogni caso la specificita’ del Movimento rispetto all’esecutivo e alle altre forze di maggioranza. Utilizzando la lente d’ingrandimento, poi, si identifica immediatamente il gruppo piu’ vasto, numericamente, e forte, per i ruoli e le funzioni che occupa: e’ quello dei ‘dimaiani’, fedeli al capo Politico. Luigi Di Maio ha, tra i referenti, un pilastro del Movimento come Pietro Dettori, uomo forte della Casaleggio. Un particolare che fa ritenere che il patron di Rousseau sostenga ancora la linea Di Maio. Con il capo politico sono inoltre schierati i ‘referenti’ Iolanda Di Stasio per gli Affari esteri e comunitari del Movimento; Maria Pallini al Lavoro e alla Famiglia; Valeria Ciarambino alla Sanita’; Luca Frusone alla Difesa; Luca Carabetta all’Innovazione; Dino Giarrusso (all’Istruzione); Luciano Cadeddu all’Agricoltura. Ci sono poi gli esponenti di governo come Laura Castelli, vice ministra all’Economia, Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri, e Francesco Silvestri. La seconda area piu’ importante per numero e funzioni e’ quella che si organizza attorno al presidente della Camera, Roberto Fico, da tempo definita degli ‘ortodossi’ e che puo’ essere inserita nella macro area dei ‘governisti’ o ‘responsabili’. I fichiani hanno un solo rappresentante tra i referenti del M5s in Vincenzo Presutto, per l’Economia. Esponenti di peso del M5s vicini a Fico sono il ministro per i Rapporti con il Parlamento, federico D’Inca’, il sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, Mirella Liuzzi, il presidente della Commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia e il deputato Luigi Gallo. Sono fichiani anche Virginia La Mura, Doriana Sarli e Gilda Sportiello. Ai governisti si iscrive anche il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, oltre a due ministri importanti come Stefano Patuanelli, il vice ministro Stefano Buffagni e il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Giancarlo Cancelleri.

 Di Davide Casaleggio si e’ detto che sostiene, al momento, la linea Di Maio. In virtu’ del ruolo, tuttavia, si puo’ individuare una ristretta cerchia che fa capo proprio al patron di Rousseau. Ne fanno parte due dei 6 facilitatori: Enrica Sabatini al coordinamento e affari interni e Barbara Floridia alla formazione e al personale. Sempre piu’ ridotta e’ la truppa guidata da Alessandro Di Battista. Alcuni degli eletti che a lui facevano riferimento (vedi Paragone) sono migrati nella Lega e anche lo stesso Di Battista, stando ai rumors di palazzo, sembra guardare al partito di Salvini come a un interlocutore privilegiato. Ma tra gli altri esponenti vicini a Di Battista figurano i nomi dei facilitatori Ignazio Corrao e Paola Taverna. L’ex ministra Barbara Lezzi si e’ messa, invece, a capo di un considerevole gruppo di parlamentari, circa 11, che condividono la battaglia contro Arcelor Mittal e si sono detti fin dal primo minuti contrari a qualsiasi concessione di scudo penale all’azienda. Infine c’e’ Gianpiero Trizzino, referente per l’ambiente, che si sta facendo notare all’interno del Movimento come perno attorno al quale raccogliere i cosiddetti Responsabili. Il quadro e’ completato dal pianeta Identita’ M5s: un pianeta al momento piccolo, ma abitato da esponenti con grande peso specifico come Nicola Morra, Carla Ruocco e Piera Aiello, fra gli altri. Un pianeta che critica apertamente le scelte compiute negli ultimi anni da Luigi Di Maio. Il leader, dal canto suo, va avanti consapevole che alternative, per il momento, non ce ne sono.

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