Salute

Le riflessioni Comitato Viabilità Negata nel Vallone nel comunicato n.16

Carmelo Barba

Le riflessioni Comitato Viabilità Negata nel Vallone nel comunicato n.16

Lun, 29/04/2019 - 07:20

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Da Ciccio Amico riceviamo e pubblichiamo:  “TANTI SPUNTI PER ALTRETTANTE (AMARE) RIFLESSIONI
Un politico importante e anche molto chiacchierato, Giulio Andreotti, sosteneva che prima o poi “tutto s’aggiusta”, e cioè che i problemi di una comunità col tempo trovano sempre una soluzione.
Pur non essendo per natura pessimisti, dobbiamo purtroppo dire che questa regola da noi non è per niente rispettata, convinti come siamo che da noi i problemi non solo non vengono risolti, ma aumentano.
Ma andiamo con ordine.
Ieri c’è stata, dopo sette mesi l’apertura al transito del famigerato Ponte Bailey sulla SP38, il cui il crollo ha provocato i disagi che tutti conosciamo.
Quando tutti stavamo per tirare un sospiro di sollievo, si apprende però che la riapertura può avvenire a condizione che “sia limitata alle giornate ed alle ore nelle quali le condizioni meteorologiche siano favorevoli… ecc” in quanto mancano le relative opere accessorie di sicurezza lungo l’alveo, per cui in presenza di forti piogge, va chiusa al transito.
C’è veramente da rimanere allibiti, se non inorriditi, se si valuta che il suo costo è stato di ben 265mila euro, e cioè una spesa pazzesca per un ponte non solo provvisorio, ma che può funzionare solo part-time.
Grazie Libero Consorzio, grazie burocrazia, tanto gli sbagli e le inefficienze li paga la comunità, ma consentiteci almeno un piccolo sfogo che trova la sintesi in una sola parola: VERGOGNA!!
Tralasciamo comunque in questa sede i problemi più generali della viabilità nel Vallone, la questione dei finanziamenti del “Patto per il Sud”, che al momento non trovano risposta da parte di chi questi fondi dovrebbe gestirli e usarli, perché forse nemmeno la Sibilla Cumana sarebbe in grado di prevedere come andrà a finire.
Questione n.2: Caltaqua
Sappiamo tutti quali vicende hanno portato alla creazione degli Ato e in particolare i miglioramenti che Caltaqua, e cioè l’Ato idrico, doveva apportare alla gestione del servizio.
Ebbene, a distanza di tanti anni, dopo un referendum che sanciva il ritorno alla gestione pubblica delle risorse idriche, abbiamo assistito ad un solo fatto, e cioè il continuo aumento delle bollette.
Dopo l’allarme provocato dall’arrivo, negli ultimi mesi, di bollette salatissime sembra che la politica, Presidente della Regione e sindaci compresi, si stiano muovendo per procedere eventualmente alla rescissione del contratto (trentennale) che consente legalmente di vessare i cittadini con tariffe stratosferiche e che non trovano riscontro quasi in nessuna parte d’Italia e della stessa Sicilia. Sarà vero? I nostri politici hanno intenzioni serie, andranno sino in fondo, o tutto si risolverà in una bolla di sapone, nell’ ennesima mossa propagandistica?
Terza spinosa questione: il voto alle Elezioni Europee.
Siamo ormai a meno di un mese da questo appuntamento elettorale e tra i cittadini di Mussomeli e del Vallone, se non dell’ intera Sicilia, il malcontento è alle stelle.
Serpeggia un grande malumore assieme alla consapevolezza che siamo stati abbandonati da tutti.
Le persone e i partiti per cui Mussomeli e il Vallone si sono impegnati concedendo migliaia e migliaia di voti non sembrano preoccuparsi minimamente delle condizioni da terzo mondo in cui siamo costretti a vivere, non sono presenti sul territorio e anzi, talvolta, attaccano chi questo territorio lo vuole rivitalizzare senza chiedere nulla in cambio, ma che non ha il potere per farlo.
Assistiamo impotenti al depotenziamento del nostro ospedale che eroga sempre meno servizi, allo sfacelo del sistema viario, paghiamo lo scotto di un sistema fiscale sempre più iniquo e vessatorio che penalizza sempre e solo chi possiede un reddito certo o delle case che redditi non ne producono per niente, allo spopolamento continuo dei nostri centri senza futuro perché il futuro è rappresentato dai giovani che se ne sono andati.
Siamo, in una parola, il bancomat dello Stato che chiede solo soldi senza erogare servizi  o che eroga servizi insufficienti o scadenti.
Sono queste delle valide ragioni per non votare, per disertare le urne?
Riflettere per decidere”.

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