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Vallelunga Pratameno, tiritere politiche a distanza

Carmelo Barba

Vallelunga Pratameno, tiritere politiche a distanza

Sab, 02/03/2019 - 10:57

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Dall’Arch. Loreto Ognibene riceviamo e pubblichiamo: “VALLELUNGA PRATAMENO IL SINDACO PELAGALLI: FARNETICA. Leggo, ancora una volta, con meraviglia e stupore, il comunicato stampa del Sindaco Pelagalli. Come può un Sindaco dare risposte insignificanti e fuorvianti a domande specifiche sul suo operato? Le ho sempre detto che i miei interventi non sono attacchi alla persona, ma semplicemente l’attenta analisi del degrado politico, sociale ed economico in cui versa il nostro paese, e di cui Ella volutamente e testardamente ignora e fa finta di nulla. Lei mente, sapendo di mentire. Le ricordo, quello che diceva William Shakespeare: prima di parlare ascolta e prima di scrivere pensa e… informaTi. Il sottoscritto non si è mai proposto per la terza volta a Sindaco. Lei mente, ancora, sapendo di mentire. Oppure non riesce a distinguere il significato tra essere sulla scena politica per oltre un trentennio, ed essere in politica e in Amministrazione con ruoli e incarichi diversi per oltre un trentennio. Il primo caso è il mio; il secondo è quello del suo ex Vice Sindaco. A questo punto, mi trovo in perfetta sintonia con il suo ex Vice Sindaco quando dice, nell’articolo di stampa del 19 gennaio c.a. <<1) Scarsa coesione tra gli amministratori, In troppe occasioni l’Amministrazione è apparsa scollegata. Troppe volte la politica dei veti incrociati ha rallentato o impedito le decisioni, altre volte ha portato a decisioni parziali. 2) Scarso coordinamento e programmazione. L’Amministrazione non ha ancora chiaro cosa fare, come farlo e quando farlo; ciò che ne consegue è un lavoro totalmente scoordinato della Giunta comunale, dove la priorità degli interventi non viene programmata, ma viene guadagnata con la scaltrezza politica. 3) Scarsa autorevolezza. L’immagine disunita che questa Amministrazione offre, la mancata percezione della figura del Sindaco come singolo canale di approvazione delle decisioni (sia all’interno degli uffici comunali che all’esterno, tra le varie realtà sociali) fanno perdere di autorevolezza all’Amministrazione che non si vede riconosciuto quel ruolo di guida che dovrebbe assumere. Il risultato che ne è conseguito è stato un lavoro in condizioni precarie, spesso ostacolato e/o rallentato sia dagli uffici, sia dai diversi componenti dell’Amministrazione>> Quindi non erano solo le mie, errate convinzioni e elucubrazioni. Ma anche quelle del Suo ex vice sindaco. Desidero, puntualizzare e precisare, che durante la seconda Amministrazione Patti, io ero semplicemente il Vice Sindaco, non il Sindaco, quindi le dinamiche di cui Lei parla, non hanno alcun senso. All’amico Pelagalli, comunque, voglio ricordare che in quei cinque anni di amministrazione Patti, 2002/2007, anche con i dibattiti interni alla maggioranza e a volte con toni accesi, siamo stati operativi. Per la cronaca e per la verità storica, abbiamo realizzato e progettato 142 lavori pubblici, piccoli e grandi, dal tratto di marciapiede alla sistemazione idraulica del torrente Salacio, alla palestra, alle scuole ecc, dove hanno lavorato, anche, tutte le imprese locali. Se lo desidera, Le farò avere l’elenco delle opere realizzate e progettate in quegli anni. La Sua amministrazione, invece, ha portato alla chiusura e scomparsa di tutte le piccole imprese locali. Nessun regolamento sugli appalti pubblici, in osservanza alla normativa vigente è stato approvato. Naturalmente, la comprendo. Il suo trascorso è stato dedicato alla casa, alla famiglia al lavoro. Lei è stato ed è distante anni luce, dalla politica e dai problemi reali del paese. Quindi, caro Sindaco, Le mie non sono illazioni o polemiche sul Suo operato. E Lei che deve rendicontare alla cittadinanza, cosa ha fatto in questi tre anni di amministrazione (altro che aspettare di fare i conti e i confronti a fine mandato). Indichi alla comunità, un’opera realizzata, un’opera progettata, la partecipazione ad un bando pubblico o altro. Indichi quali e quanti incontri ha fatto con le imprese locali, con gli imprenditori agricoli, con i pochi artigiani rimasti, con i commercianti gravati da tasse locali insostenibili (Tassa immondizia ecc). La verità è, che fugge dalla vita reale e dalle problematiche sociali che investono la collettività. La poltrona di Sindaco e relativa indennità di carica, non sono ereditarie o lasciate per virtù dello Spirito Santo. Infine, mi auguro che dopo aver fatto tesoro dei consigli che il Suo ex vice sindaco, Le ha, ampiamente dato, possa tenere i miei, nella giusta considerazione. Arch. Loreto Ognibene”

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