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Come diventare uno psicologo: qual è l’iter da seguire?

Redazione

Come diventare uno psicologo: qual è l’iter da seguire?

Gio, 03/01/2019 - 14:31

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Quello per diventare psicologo, è un percorso abbastanza lungo che dura all’incirca sei o sette anni, ma che permette di essere iscritti all’albo degli psicologi e di essere abilitati alla professione.

Innanzitutto, prima di intraprendere questo percorso è importante comprendere che per diventare uno psicologo è assolutamente necessario conseguire una laurea magistrale a ciclo unico in psicologia nella classe LM 51 o anche una laurea specialistica nella classe 58S / Psicologia. Se si decide di iscriversi ad un corso di laurea triennale come lo è ad esempio “Scienze e tecniche psicologiche” (L 24) si diventerà un dottore in tecniche psicologiche che è ha dei compiti ben diversi da quelli dello psicologo.

Dopo aver finito il percorso di studi quinquennale ed essersi laureati, bisognerà poi svolgere un tirocinio della durata di un anno presso una struttura convenzionata. Successivamente, sostenere l’esame di Stato per essere abilitati alla professione: questo si scompone in quattro parti di cui tre scritte e una prova orale.

Se si supera l’esame di Stato si verrà poi iscritti alla “sezione A” dell’albo professionale (sezione riservata agli psicologi.

Invece per quanto riguarda la sezione B è la sezione riservata a dottori in tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro e per i dottori in tecniche psicologiche per i servizi alla persona.

Per entrare a far parte di questa categoria, definita anche degli “psicologi junior”, il percorso è più breve rispetto a quello già esplicato in precedenza. La laurea richiesta è una triennale e non una magistrale. Inoltre il tirocinio post laurea non deve avere più durata di un anno ma di sei mesi. Per quanto riguarda, invece l’esame di Stato da sostenere per essere iscritti all’albo, conta sempre quattro prove ma due sono scritte, una di carattere pratico e per concludere un colloquio orale.

Psicologo :cosa fa specificatamente?

Per quanto riguarda il lavoro e l’operato dello psicologo, in molti si chiedono: chi è e cosa fa lo psicologo? Quando ci si deve rivolgere a questa figura?

Secondo la legge la definizione della professione di psicologo è la seguente: “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la  prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al grupo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”.

È possibile quindi dichiarare che lo psicologo è una figura medica che si occupa principalmente della salute e del benessere psicologico del paziente che può essere sia un singolo che un gruppo o anche una comunità. È soprattutto un mezzo attraverso cui il paziente recupera o instaura un rapporto consapevole con se stesso, riconoscendo il proprio potenziale umano e  imparando a gestire al meglio le proprie dinamiche dinnanzi alle difficoltà della vita. Come sostiene il Dott. Giulio Borla, sul suo sito Studiolevele.net, lo psicologo, come un’ esperta guida alpina, fornisce al paziente quegli strumenti che gli consentano ad orientarsi durante il sentiero della sua esistenza.

Il lavoro di uno psicologo può essere suddiviso in due principali categorie: la prima di tipo applicativo mentre la seconda di tipo più “astratto” e dedita dunque allo studio e alla ricerca.

Differenza tra psicologo e psicoterapeuta

Per essere psicoterapeuta non c’è bisogno di avere una laurea in psicologia poiché si è già medici. Lo psicologo si sofferma soprattutto su test psicoattitudinali, conversazioni e valutazioni psicologiche.

Lo psicoterapeuta invece è un medico o uno psicologo specializzato in psicoterapia e quindi abilitato a psicanalizzare i comportamenti e le relazioni.

Differenza tra psicologo e psichiatra

La prima differenza che contraddistingue la figura dello psicologo da quella dello psichiatra è il titolo di laurea conseguito. Mentre nel primo caso c’è bisogno della laurea magistrale in psicologia, nel secondo caso la laurea necessaria è in medicina con una specializzazione in psichiatria.

Essendo laureato in medicina, poi, lo psichiatra ha le competenze d può intervenire per risolvere scompensi chimici e fisiologici del cervello, può richiedere e valutare esami medici ma anche prescrivere psicofarmaci.

Lo psicologo, invece non può prescrivere medicinali ma impiega altri metodi del tipo: colloquio, test, conversazione, sostegno empatico ed esercizi.

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