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Arriva la sentenza della Cassazione per Zamparini: l’ex patron del Palermo ai domiciliari

Redazione

Arriva la sentenza della Cassazione per Zamparini: l’ex patron del Palermo ai domiciliari

Ven, 25/01/2019 - 20:16

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La Cassazione ha dato ragione ai giudici di Palermo e da oggi Maurizio Zamparini e’ agli arresti domiciliari. La suprema corte ha respinto il ricorso presentato dall’ex patron del Palermo calcio, accusato, tra l’altro, di falso in bilancio e autoriciclaggio, consentendo cosi’ l’applicazione della misura cautelare decisa dal gip su richiesta della Procura del capoluogo siciliano. L’imprenditore friulano, dopo la sentenza, se l’e’ presa con tutto e tutti. Persino con la citta’ che lo ha osannato e che per la mancanza dei risultati sportivi, come capita ovunque, gli ha girato le spalle. Dietro il suo sfogo c’e’ la sintesi di un rapporto fra l’uomo venuto dal Friuli per riportare in serie A il Palermo – dopo 32 anni di assenza, lasciando rovine a Venezia – e una citta’ che prima l’ha amato e poi non vedeva l’ora che lasciasse il club. “Questa restera’ una storia di vergogna – dice Zamparini – per una citta’ che cosi’ ha corrisposto la passione e l’amore che ho dato assieme ai miei soldi, regalati e profusi per i rosanero. Questo e’ il mio unico pensiero, con molta compassione verso chi mi ha fatto e sta facendo male”. Poco importa se la Cassazione ha dato ragione a quanto sostenuto dal riesame il 5 ottobre scorso, vale a dire la possibilita’ che “anche senza alcuna carica all’interno della societa’, Zamparini puo’ continuare a commettere reati economici”, accogliendo le richieste dei sostituti procuratori Andrea Fusco, Dario Scaletta, Francesca Dessi’ e dell’aggiunto Salvatore De Luca.Zamparini pensa ugualmente che ci sia un disegno contro di lui che i suoi legali Antonio Gattuso ed Enrico Marzaduri non sono riusciti a sventare, costringendolo ai domiciliari nella sua tenuta di Aiello del Friuli. Persino la nuova proprieta’ sembra voltargli le spalle. Gli inglesi, a differenza di quanto non possa fare l’ex patron, festeggiano. E lo fanno per l’esito favorevole al club degli altri ricorsi che erano in ballo, la cui inammissibilita’ “ha escluso la ricorrenza dei reati – sostiene la societa’ rosanero – di atti fraudolenti per il pagamento dei debiti fiscali e di autoriciclaggio, presupposto sia della responsabilita’ diretta della societa’ sia del sequestro (da 1,2 milioni di euro, ndr) gia’ annullato dal Riesame. Provvedimenti che escludono la possibilita’ di ripercussioni economiche e penali sulla societa’ per la precedente gestione”. Non una parola di solidarieta’ per il vecchio proprietario al quale piu’ di un dispiacere pro forma, la societa’ sembra non volere esprimere: “Prendendo atto del provvedimento, esprimiamo il dispiacere per le conseguenze personali che comporta. L’attuale dirigenza esprime la massima attenzione per il lavoro della magistratura, assicurando la piu’ ampia collaborazione e confida che risultera’ confermata la correttezza del proprio operato”. Bisognera’ aspettare ancora perche’ il Palermo possa considerare al sicuro anche i 50 milioni che i pm chiedono di sequestrare. L’udienza in Cassazione e’ fissata per il 14 marzo, ma gli esiti di oggi lasciano ben sperare. 

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