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Tragedia a Cisterna di Latina: carabiniere spara alla moglie, uccide le due figlie e si toglie la vita

Redazione

Tragedia a Cisterna di Latina: carabiniere spara alla moglie, uccide le due figlie e si toglie la vita

Mer, 28/02/2018 - 18:59

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Luigi Capasso, il carabiniere che stamani aveva sparato alla moglie a Cisterna di Latina, si è suicidato e nell’appartamento sono state trovate morte le due figlie di 8 e 14 anni; le due bambine sono state uccise nel sonno. I carabinieri hanno fatto irruzione nella casa, dove l’uomo si era barricato per nove ore, dopo che si erano interrotte le trattative da circa un’ora. Il militare, 44 anni originario di Napoli, dopo un violento litigio aveva sparato stamane alla moglie, Antonietta Gargiulo 39 anni, portata poi gravissima all’ospedale San Camillo di Roma.

L’uomo, per due anni sospeso dal servizio e poi reintegrato, da anni era in causa di separazione dalla moglie. In passato l’aveva già aggredita. Si racconta fosse legatissimo alle figlie.  L’uomo barricato in casa con le figlie Capasso ha sparato con la pistola di ordinanza. La madre e i colleghi dell’uomo – in servizio a Velletri ma residente a Cisterna di Latina – hanno tentato di tutto per salvare le bambine, ma alla fine l’uomo prima ha ucciso le piccole e poi si è tolto la vita.

Il comandante dei carabinieri: temiamo il peggio Aveva detto: “Temiamo il peggio ma non abbiamo ancora notizie definitive” il comandante provinciale dei carabinieri di Latina, il colonnello Gabriele Vitagliano, rispondendo alle domande della stampa riguardo alla sorte delle due figlie del carabiniere, prima dell’epilogo tragico. “La situazione non è facile”, aveva aggiunto Vitagliano. Delle figlie non si hanno notizie, aveva spiegato il Comandante, chiarendo che “il primo compito dei negoziatori è proprio capire e aiutare le bambine”, ma aggiungendo che si è cercato di trattare “argomenti non pertinenti per aprire un canale comunicativo” con Capasso. Quanto a testimonianze che avrebbero riferito di spari successivi a quelli diretti alla moglie, “non abbiamo testimoni oculari – ha detto Vitagliano – e le testimonianze non sono concordanti”, sottolineando che anche il fatto che si trattasse delle cinque del mattino potrebbe aver indotto confusione in chi si è svegliato sentendo i colpi.

I vicini: “Non sentiamo più le bambine”. “Non sentiamo più voci le voci delle bambine”. Questo avevano riferito i vicini di casa di Antonietta Gargiulo, che hanno assistito alla tragedia da un appartamento sullo stesso pianerottolo della famiglia del carabiniere, in un residence con palazzine di quattro piani vicino a Cisterna di Latina.  La donna in gravi condizioni: è stata trasportata in gravissime condizioni con l’eliambulanza all’ospedale San Camillo di Roma.  La donna, 39 anni, operaia della Findus, è giunta in ospedale in codice rosso. Non era in stato di incoscienza ma non ha detto nulla ai medici. Non è stata sottoposta ad alcun intervento chirurgico e non se ne prevedono a breve.  È tenuta in sedazione profonda e per i medici è ancora in pericolo di vita. Le sue condizioni al momento sono gravi ma stabili. Secondo quanto si  appreso, è stata raggiunta da tre colpi: alla mandibola, all’addome e alla scapola.

Facebook usato per appello: “Lascia le bimbe e consegnati” L’ultima foto pubblicata su Facebook è un tramonto sul mare. Poi c’è un post, datato 10 febbraio, che a leggerlo oggi mette i brividi: “Non dire mai ‘a me non accadrà, io non lo farei mai’ perché la vita sa essere imprevedibile e nessuno è immune da certe cose. Tutto capita, anche quello che mai avresti immaginato”. Impossibile capire a cosa si riferisse Capasso con quel post. Per qualche ora diversi utenti hanno usato il social network per provare a convincere l’uomo ad arrendersi. “Luigi ti parlo da padre a padre – scrive un utente – tutto quello che ci può accadere nella vita di bello o di brutto non lo sappiamo, ma di sicuro un padre protegge sempre i suoi figli, e tu sei un padre”. “Non aggravare di più la situazione – si legge -. Dimostra di essere uomo: consegnati. Tutto si risolverà”. “Lascia le bimbe – dice qualcun altro -. Apri quella porta e lasciale vivere. Te lo chiediamo, pregandoti. Devono vivere. Lasciale subito”. “Lascia andare le bambine Luigi – commenta una signora – tutto si può ancora sistemare, ma se fai loro del male non vivrai più dal dolore. Sono sicura che sei un bravo papà e vuoi solo il meglio per loro, lasciale andare Luigi! Apri quella porta e fatti aiutare! Forza”.

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