Salute

Al festival della letteratura ‘Sicilia dunque penso’ Slow Food Sicilia – Laboratorio del gusto

Francesca Russo

Al festival della letteratura ‘Sicilia dunque penso’ Slow Food Sicilia – Laboratorio del gusto

Ven, 06/10/2017 - 17:42

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Quella in cui viviamo è una società complessa, cosmopolita fatta da fitte reti internazionali che promuovono e incrementano il processo di crescita dei singoli individui e più in generale della comunità a cui appartengono. Le distanze fra gli uomini sono state abbattute dalla più evoluta tecnologia, e così senza rendercene conto pian piano perdiamo le nostre radici, ciò che ci rende diversi gli uni dagli altri, in una mescolanza che non sempre è indice di evoluzione. Questo fenomeno coinvolge l’uomo in tutte quelle attività che fanno parte della normale quotidianità ma, ciò che più rileva nell’identità di un popolo è senza dubbio l’alimentazione, specie in un Paese come il nostro che vanta una tradizione culinaria secolare. D’altronde la dieta mediterranea è conosciuta in tutto il mondo quale modello di alimentazione salutare per eccellenza, nonché straordinariamente varia eppure, è proprio la nostra Italia, ad aver perso il gusto per il sano e per il tradizionale. 

I ritmi frenetici a cui ci pone la società moderna spesso, ci fanno preferire un fast food dove si può consumare un pasto con estrema velocità, a cibi cucinati a casa che, richiedono tempi decisamente più lunghi. Il concetto di Slow Food nasce proprio in contrasto al modello alimentare malsano del fast food, difende le abitudini tradizionali indirizzandoci verso un modo di mangiare sano. Slow Food difende dunque le sane abitudini alimentari, superando i ritmi frenetici a cui la società industriale ci proietta, optando invece per ritmi decisamente più lenti che, garantiscano il diritto a vivere il pasto, innanzitutto come un piacere conviviale e nel rispetto della cucina più salutare. Slow Food è divenuta oggi una grande realtà, l’associazione no profit, studia, difende, e divulga le tradizioni agricole ed enogastronomiche di ogni parte del mondo che, rischiano di scomparire per ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce e in armonia con ambiente, battendosi contro, l’agricoltura massiva e le manipolazioni genetiche. In Italia ci sono circa 500 presidi Slow Food che, coinvolgono più di 13.000 produttori, la Sicilia è quella che ne conta di più, oltre 50 a conferma della sua variegatissima biodiversità. 

Ambrogio Vario vice presidente di Slow Food Sicilia è da sempre promotore della sana e consapevole alimentazione, una passione per la sua terra che, coltiva fin da ragazzo quando decise di proseguire la gestione dell’azienda di famiglia, coltivando grani tradizionali e tutto ciò che è necessario per l’autosostentamento. “Nel corso degli anni, attraverso la pratica aziendale agricola, resa sempre più difficile dalle norme vigenti ed attraverso l’attività didattica che forma giovani destinati alla gestione di aziende agricole, ho maturato sempre più la consapevolezza che la crisi crescente delle aziende è causata da: disinteresse delle Istituzioni e politica assistenzialista e corrotta; disorganizzazione degli agricoltori, derivante da un atavico individualismo; deprezzamento dei prodotti a fronte di un vertiginoso aumento dei costi di produzione; pressione fiscale; concorrenza sleale dei mercati; carenza di controlli relativi all’alimentazione” così Ambrogio Vario ci offre una chiara analisi delle difficoltà che devono affrontare quotidianamente i piccoli produttori locali, nella convinzione salda tuttavia che, un agricoltura sempre più naturale ed etica insieme al turismo e ai beni culturali, eccellenze della Sicilia, costituiscano il volano economico per lo sviluppo e la rinascita della nostra regione. 

Stefania Mancini Alaimo, fiduciaria della condotta di Enna, oggi consigliere nazionale Slow Food, ci parla della storia culinaria secolare della nostra terra, di quei produttori che hanno deciso di restare e investire sul territorio, nonostante le tante difficoltà, ed è per tale ragione che meritano di essere supportati; e ciò come sottolinea la signora Mancini “può avvenire solo con una corretta e ramificata informazione, è indispensabile oggi più che mai istruire i cittadini sulla corretta alimentazione, sui rischi legati al consumo di prodotti scadenti la cui origine non sia italiana e legati perciò a normative sulla loro conservazione e produzione diverse dalle nostre che, diversamente  sono soggette a rigidi controlli così da garantirne la massima qualità”. “E’ altrettanto necessario incidere sulle politiche agroalimentari della regione, facendo prevalere il principio della sostenibilità e realizzando progetti di massima visibilità per i prodotti d’eccellenza della nostra terra, attraverso strategie possibilmente condivise con le istituzioni”, aggiunge la consigliera nazionale Slow Food. La ricerca spasmodica di prodotti a buon mercato ci spinge al loro acquisto ma, i danni derivanti dal loro consumo non possono e non devono essere ignorati. 

Slow Food Sicilia che aderisce a numerose iniziative a favore di questa nobile causa, nella giornata di oggi parteciperà al festival della letteratura ‘Sicilia dunque penso’ con un laboratorio del gusto: ‘l’uso dei grani antichi e dei produttori locali nell’arte pasticcera tradizionale’, con il maestro pasticcere Lillo De Fraia, promotore della filiera corta e della valorizzazione delle produzioni locali. All’iniziativa sarà altresì presente una storica rosticceria nissena ‘F.Lli Savoja’, a gestione interamente familiare, che nasce dal perfetto connubio di amore ed esperienza, conosciuto in particolare per la bontà delle sue arancine, ci  permetterà di assaggiare alcune prelibatezze, ideate proprio per l’occasione e utilizzando prodotti di eccellenza del territorio, fra i quali menzioniamo: il piacentino ennese, il suino nero dei Nebrodi, il pomodoro di Villalba, farine di grani antichi, la maiorca e il russello. 

Prima del laboratorio alle ore 20,30 sarà inoltre possibile partecipare ad un interessante momento di confronto: ‘La gestione etica della terra nel rispetto della biodiversità’ a cura di Ambrogio Vario e Francesco Maria Raimondo. Francesco Maria Raimondo è un botanico italiano, ed è stato ordinario di Botanica presso la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli studi di Palermo nonché presidente della Società Botanica Italiana e dell’OPTIMA (Organization for the Phyto-taxonomic Investigation in the Mediterranean Area). La sua partecipazione alla manifestazione costituisce un valore aggiunto, potendoci offrire quest’ultimo, nozioni tecniche in riferimento al tema oggetto di discussione, ed in particolare sulla biodiversità.

Per maggiori informazioni sull’associazione Slow Food:

http://www.slowfood.it/soci/?gclid=CLCqnsia3NYCFU-eGwodHgUN0Q

http://www.slowfood.it/regioni-condotte/sicilia-condotte/

http://www.slowfoodenna.it

Per restare in contatto con Ambrogio Vario:

https://agricolturabioetica.blogspot.it/2017/09/festival-della-cultura-5-6-7-ottobre.html

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