MUSSOMELI – Ieri pomeriggio, in contrada Girafi, i contradaioli di “Casazza”,” Santa Duminica”, e “Tri funtani”, hanno partecipato alle 18,30, alla Messa, celebrata da Padre Calogero Orifiamma, che ha fatto anche una breve omelia. Una messa all’aperto, con l’approntamento dell’altare e la statua di Santa Domenica, sistemati davanti la cappella rurale. Un leggero e piacevole venticello, in una giornata di caldo d’agosto, ha accompagnato il rito religioso. Una tradizione che si ripete annualmente nella prima domenica successiva al ferragosto. Erano presenti un centinaio di contradaioli.
Santa Domenica nacque nel 287 a Tropea in Calabria, figlia di Doroteo ed Arsenia. Fin dall’infanzia visse in un ambiente profondamente cristiano e dove la vita quotidiana stessa era pregna della fede professata. Probabilmente la famiglia aveva una posizione agiata e di rilievo, se sembra che lo stesso imperatore si interessò alla questione che portò Doroteo , Arsenia e Domenica al giudizio. Questo potrebbe essere confermato anche dal fatto che ai genitori di Domenica venne risparmiata la vita, in cambio dell’esilio nella regione dell’Eufrate. Domenica, invece, fu sottoposta a numerose pressioni e angherie per indurla a rinnegare la sua fede cristiana. Non solo i vari tentativi risultarono vani ma i prodigi operati dalla Santa portarono a conversione alcuni presenti. Condotta in Campania, fu processata e condannata al supplizio “ad leones”, ma i leoni rimasero impassibili e divennero addirittura docili davanti alla santa, la pena fu così mutata nella decapitazione , che avvenne secondo lo storico Baronio il 6 luglio 303. Il culto della santa tropeana si diffuse nel sud Italia e in Oriente, perché i vescovi di Tropea , di rito greco, dipesero come giurisdizione ecclesiastica dal patriarcato di Costantinopoli. Le spoglie mortali della santa riposarono per molti anni a Vizzini, per essere poi traslati nella cattedrale di Tropea, città della quale è patrona. (Fonte: Enciclopedia dei Santi)