MUSSOMELI –  I mesti rintocchi delle campane parrocchiali del Carmelo, hanno accolto in chiesa, ieri pomeriggio 12 giugno.  la salma del settantasettenne frate mussomelese dei Minori Conventuali di Sicilia, P. Giuseppe Lo Manto, sulla cui bara era visibile  la stola sacerdotale, il vangelo e la corona del rosario. Il religioso è stato  parroco di Cattafi, una frazione del Comune di San Filippo del Mela, in provincia di Messina.  Deceduto lo scorso sabato, 9 giugno 2017  a San Filippo del Mela, il feretro è stato accompagnato a Mussomeli, sua città natale, dove le sue spoglie mortali riposeranno all’ombra dei cipressi del Camposanto della Terra di Manfredi. Le esequie sono state celebrate dai nipoti sacerdoti Padre Achille   e Padre Francesco Lo Manto, (nella foto accanto da bambini) che ha anche  ricordato la figura dello zio scomparso, proprio all’interno di quella stessa chiesa carmelitana dove ha ricevuto la Prima Comunione e la Cresima. Va detto che, da adolescente, Padre Giuseppe, figlio di ‘za Nicoletta “, scelse la vita religiosa entrando, preliminarmente, nel collegio serafico di Montevago, sotto la guida del rettore suterese Padre Ermenegildo Giarrizzo,(successivamente Ministro Provinciale dell’Ordine)  per intraprendere i primi studi di formazione, per passare, poi, dopo la professione religiosa semplice, avvenuta a Montevago, al collegio della Noce di Palermo per il proseguimento degli studi fino all’ordinazione sacerdotale. Fu un affermato organista, con la musica nel sangue, ed ha vissuto la sua vita religiosa, nella povertà,  esercitando il suo apostolato nei diversi conventi dell’ordine religioso e chiese di  Sicilia dove ha prestato il suo servizio. Le sue brevi scappatine a Mussomeli gli servivano a rigenerarsi con aria salubre paesana e, soprattutto, per condividere momenti familiari con gli affetti più cari. La salma del francescano Padre Giuseppe Lo Manto, dopo la celebrazione del rito funebre di ieri pomeriggio, presente tutto il clero di Mussomeli,  è stato accompagnato dai familiari, confratelli e conoscenti, ancora una volta, accompagnato dal mesto suono delle campane, verso l’ultima dimora.