Salute

Caltanissetta, processo Ecorec. Ingroia: “con ammissione atti, primi spiragli di verità”

Redazione

Caltanissetta, processo Ecorec. Ingroia: “con ammissione atti, primi spiragli di verità”

Sab, 25/02/2017 - 09:16

Condividi su:

“Con l’ammissione degli atti di Caltanissetta da parte del Tribunale di Roma finalmente comincia ad aprirsi la strada verso la verità nel processo Ecorec, un processo surreale in cui vittime come Victor Dombrovschi sono chiamate a difendersi dalle accuse infondate dell’avvocato Cappellano Seminara, indagato a Caltanissetta, insieme ad altri, nella vicenda legata alla gestione della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo”. Così gli avvocati Antonio Ingroia e Giovanni Liotti, difensori dell’imprenditore romeno Victor Dombrovschi nel processo Ecorec. “Dombrovschi – aggiungono – si trova sul banco degli imputati ma in realtà è solo una vittima, una delle tante del sistema criminale che, secondo la procura di Caltanissetta, è stato messo in piedi dall’avvocato Cappellano Seminara e dalla dottoressa Silvana Saguto nella gestione dei beni confiscati alla mafia, sistema per il quale entrambi sono accusati di reati gravissimi tra i quali spiccano l’associazione per delinquere e la corruzione. Ignorare tutto questo sarebbe stato paradossale, è perciò di fondamentale importanza che il Tribunale di Roma abbia oggi disposto l’acquisizione agli atti del decreto di sequestro emesso dalla procura di Caltanissetta nei confronti dell’avvocato Cappellano Seminara, riservandosi di decidere se continuare ad ascoltare lo stesso Cappellano Seminara nella veste di testimone, come chiesto dalla procura di Roma, o invece nella veste di indagato di reato collegato, come noi chiediamo dall’inizio del processo. In ogni caso – concludono Ingroia e Liotti – finalmente, dopo due anni, per la prima volta in questo processo c’è la presa d’atto che esiste un procedimento a Caltanissetta in cui Cappellano Seminara deve rispondere di capi d’accusa pesantissimi. E’ una prima presa d’atto della realtà, un importante passo in avanti verso l’accertamento della verità”. E’ a Roma che si sta celebrando il cosiddetto processo Ecorec sul presunto tentativo di riciclaggio del tesoro dell’ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, tramite la vendita della società rumena Ecorec. La vicenda ruota attorno alla figura di Massimo Ciancimino, figlio di don Vito, accusato di essersi appropriato, attraverso alcuni soci occulti, di una delle più grandi discariche d’Europa, la romena Glina, gestita proprio dalla Ecorec. L’inchiesta fu avviata dalla procura di Palermo, che chiese però l’archiviazione. La procura di Roma l’ha riaperta, chiedendo il processo per cinque persone. Gli imputati sono Sergio Pileri, imprenditore originario di Rieti e residente in Romania, Victor Dombrovschi, di cittadinanza rumena, Raffaele Valente, imprenditore originario di Termoli residente in Montenegro, Romano Tronci, ingegnere pistoiese residente a Milano (Ciancimino non è imputato in quanto già condannato). L’avvocato Ingroia difende Dombrovschi. Il principale teste d’accusa è l’avvocato Cappellano Seminara, attualmente indagato a Caltanissetta con la giudice Silvana Saguto ed altri per diversi reati, tra cui l’associazione per delinquere e la corruzione, per la gestione, ritenuta illegale dalla procura, della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, cioè per la gestione dei beni confiscati alla mafia. Ingroia, proprio alla luce dell’inchiesta avviata a Caltanissetta, considerato l’evidente collegamento tra le due indagini, aveva chiesto al tribunale di Roma di acquisire gli atti di Caltanissetta. Il tribunale ha respinto una prima volta l’istanza nel 2015, ma, dopo che era intanto cambiato il collegio giudicante, l’ha accolta ieri. (di Luigi Aiello, fonte primapaginanews.it)