MUSSOMELI – “La speranza è l’ultima a morire”. Perché non scrivere direttamente a Papa Francesco sul fatto della prossima chiusura del Convento di San Francesco, già dal 30 giugno soppresso, tenuto conto di un caso similare avvenuto a Roma, raccontato proprio, stamattina, direttamente dal carmelitano Padre Lucio Zappatore in occasione della visita all’Ospedale “ M. I. Longo” dello Scapolare indossato da San Giovanni
Paolo Secondo? La proposta è del dott. Giuseppe Di Betta, operatore sanitario nel nosocomio mussomeleseche che si augura possa essere raccolta dalla comunità francescana mussomelese con una lettera corale da inviare direttamente al Pontefice. Un tentativo apprezzabile, secondo alcuni, che andrebbe subito fatto con la speranza di ricevere una telefonata di Papa Francesco diretta proprio al settantacinquenne mussomelese Padre Luigi Sapia, che lo scorso anno ha festeggiato il 50° anniversario di sacerdozio. Va detto che Papa Francesco ha risolto lo stesso caso a Torre Spaccata di Roma coi carmelitani, potrebbe risolverlo anche a Mussomeli coi frati conventuali.
L’intervista del dott. Di Betta: “Perchè non scrivere a Papa Francesco per tenere aperto il convento di San Francesco di Mussomeli?”
Sab, 09/07/2016 - 18:03
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