Salute

150 ANNI FA’ – (1866 – 7 LUGLIO – 2016) soppressione e chiusura conventi (di P.Mario Genco)

Carmelo Barba

150 ANNI FA’ – (1866 – 7 LUGLIO – 2016) soppressione e chiusura conventi (di P.Mario Genco)

Gio, 07/07/2016 - 11:13

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foto-da-barba (1)Riceviamo e pubblichiamo:   

150 anni dalla soppressione dei conventi anche a Mussomeli

“LA LEGGE DI CHIUSURA  E APPROPRIAZIONE DA PARTE DELLO STATO ITALIANO  DEI  CONVENTI  DEI  FRATI E  DELLE SUORE

OGGI INVECE I CONVENTI SI CHIUDONO PER MANCANZA DI  FRATI  E  SUORE     (a cura di Padre Mario Genco, Agostiniano Scalzo)

Pochi sanno che i luoghi dove sono o dove si recavano come ospedale, scuole, caserme, carceri  ecc. in buona parte erano conventi di frati o di suore.  Appena costituito  lo Stato italiano  (Regno di Italia), nato il 17-3-1861, per avere i luoghi comuni e pubblici anziché costruirli, ha pensato bene di appropriarsi dei locali dei conventi da trasformare all’uso, mandando via i frati e le suore. Infatti, dopo 5 anni, emana, 150 anni fa, il regio decreto 3036 del 7 luglio 1866 di soppressione degli Ordini e delle Corporazioni religiose. Da tale provvedimento restarono esclusi seminari, cattedrali, parrocchie, canonicati, fabbricerie e gli ordinariati.

Nel passato a Mussomeli la presenza dei Frati era numerosa. Infatti vi erano i PP. Domenicani (Chiesa S. Domenico – Santuario S. Madonna dei Miracoli), PP. Francescani Conventuali (Chiesa S. Francesco d’Assisi), Francescani Riformati (Chiesa S. Maria dei Monti), Carmelitani (Chiesa S. Maria del Carmelo), Agostiniani Scalzi (Chiesa Santa Maria di Gesù). Sappiamo pochissimo della vita che conducevano i Frati, cacciati dai loro conventi. Ci possiamo immaginare i loro disagi fuori le mura del convento, la vita stentata piena di tanti sacrifici e il loro attaccamento all’Ordine Religioso, rimanendo con l’abito religioso e dicendosi orgogliosi di essere Frati.

La soppressione è stata un duro colpo assestato agli  Ordini religiosi, che in poco tempo si ridussero di numero drasticamente. Infatti la Provincia Palermitana degli Agostiniani Scalzi contava allora 10 conventi, 72 sacerdoti e molti fratelli laici e quella Messinese  5 conventi, 33 sacerdoti e 14 fratelli coadiutori per passare in breve tempo a 50 sacerdoti e 20 fratelli coadiutori la Palermitana e la Messinese a 21 sacerdoti e 5 fratelli coadiutori.

Oggi purtroppo i conventi si chiudono per un altro motivo che è quello della mancanza di frati e suore come il nostro ultimo convento di S. Francesco D’Assisi. Raccomandiamo ai lettori di pregare il Padrone della Messe perchè mandi santi sacerdoti e ferventi religiosi alla sua Chiesa.

IL CONVENTO DI S. MARIA DI GESU’ – MUSSOMELI  IN 150 ANNI 

Questo convento – ci dice P. Clemente Ponticello – possedeva un giardino “selva”, accanto al  fabbricato che negli anni trenta fu apprezzato settanta mila lire, tre salme e tumuli di terre nella contrada “Bumarro”, un pezzo di terreno, chiamato “lo pirato” o “quarto dei monaci”, e 150 pecore, “franche di erbaggio” donate dalla Principessa Donna Luigia Lanza. In seguito si ebbe anche altre quattro salme e più di terre nell’ex feudo “Borgitello” contrada “Affumati” donate nel 1834 dal Principe Don Giuseppe Lanza, in cambio della “franchigia di erbaggio”. Anche il Comune allora detta “Università”, fin dal principio fece un assegno annuo di cento onze al convento, pari oggi (1923) a lire 331, con l’obbligo ai Religiosi di insegnare a leggere e scrivere ai fanciulli poveri del quartiere (P. Clemente Ponticello, Gli Agostiniani Scalzi in Sicilia dopo la Soppressione, Valverde, 1982, p. 80).

All’epoca della soppressione la comunità agostiniana di S. Maria ra formata da quattro Padri e altrettanti Fratelli laici. Finchè vissero i Padri Agostiniani Scalzi  ebbero cura della chiesa, la quale in seguito passò ai Gesuiti, che la officiarono per un decennio e vi era anche un piccolo seminario. Ritornarono nel 1943 con P. Enrico Adeodato fino al 1965. Da 50 anni è ufficiata dal Clero diocesano. Attualmente il Rettore è Don Sebastiano Lo Conte. Con la soppressione il convento fu abbandonato a se stesso e una parte cadde. Quest’ala fu ricostruita ed è stata  sede scolastica per poi essere nel 1986 “Casa Famiglia Rosetta” con il Centro ” Mons. Giovanni Spinnato” che svolge l’attività di riabilitazione neuro psicomotoria.

A S. Maria fece gli studi di scuola media l’agostiniano scalzo P. Mansueto Caruso di Acquaviva Platani (CL), nato il 25-6-1912 e morto a Palermo nel convento di S. Gregorio Papa il 29-5-1995. Allora era Rettore della Chiesa di S. Maria il benemerito P. Pio Sorce e dove conosce il Venerabile P. Mansueto Di Noto di S. Francesco (1680-1761), di cui poi prese il nome di P. Mansueto di S. Maria, ad indicare la nostra già Chiesa, in cui ha mosso i primi passi.

Infatti Don Pio Sorce nel 1923da Campofranco  era ritornato per motivi di salute a Mussomeli.  In qualità di profondo educatore, egli continuò a prodigare le sue premure all’educazione dei giovani nella chiesa di Santa Maria.
Molti giovani frequentavamo il convitto. Il sacerdote dava loro, a sue spese, cibo, asilo, insegnamento. Questo stato di cose, senza aiuti esterni, continuò fino al 1927, anno della sua scomparsa.  I suoi beni, compresa un’estensione di terreni in contrada Mandrigli, alla confluenza del fiume Cangioli con il torrente della Morte, proveniente da Sutera, vennero donati alla diocesi di Caltanissetta, con facoltà di essere amministrati dal rettore pro-tempore della chiesa di santa Maria.  A Mussomeli, solamente un ritratto ad olio ricorda i tratti somatici e l’operato del benemerito sacerdote. La relativa didascalia, opera del parroco don Pasquale Mule, così si esprime:  Rev. D. Pio Sorce piissimo sacerdote appassionato educatore dei giovani destinò il suo vistoso patrimonio per l’educazione civile e religiosa dei figli del popolo di Mussomeli. Nato il 27 gennaio 1848 – deceduto il 23 aprile 1927.  Morto padre Pio, Mussomeli rimase per lunghi anni senza scuole. Finalmente, dopo l’invasione anglo-americana, si apre un felice spiraglio. Padre Enrico Deodato della Compagnia di Gesù, nei locali del convento di Santa Maria, istituisce una scuola media ed un ginnasio privati.

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