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Nel Solco dello Spirito (di don Salvatore Callari)

Redazione

Nel Solco dello Spirito (di don Salvatore Callari)

Lun, 07/03/2016 - 00:01

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Padre CallariMussomeli (a cura di don Salvatore Callari)
PIENO FALLIMENTO .. MA SI E’ RIPRESO ! DURA OPPOSIZIONE MA …. E ‘ RIENTRATO !
Gli attori delle operazioni accennate sono due : il fallito… pentito ; l’ostinato … ravveduto !
Ce li descrive la pagina del vangelo della quarta domenica di quaresima che narra la parabola del figlio prodigo. Non credo ci siano dei cristiani che non la conoscono. Davvero si potrebbe lanciare la sfida : “ chi è senza … peccato, scagli la prima pietra” !! ?? E qui sarebbe “positivo” se nessuno osa alzare la mano. E’ abbastanza evidente che Gesù vuole “illustrare “ la misericordia di Dio. S. Luca lo fa raccontando alcune parabole chiamate, appunto, “le parabole della misericordia”. Di queste la più bella ed articolata, la più avvincente è quella del figlio prodigo. Per la verità questo titolo tradizionale, più noto e familiare, fino a divenire esclusivo, è stato cambiato con un altro che esprime più compiutamente il senso voluto da Gesù, e quindi “ Parabola del Padre misericordioso”.
I personaggi sono tre, ma il protagonista è il Padre. E’ Lui che divide l’eredità;che vive con ansia l’attesa del ritorno; è Lui che ordina di far festa ; è Lui che va a cercare il figlio maggiore e dissuaderlo dal proposito di estraniarsi. Dal punto di vista “spirituale”, nel senso di una applicazione alla nostra vita, dell’insegnamento evangelico, spicca e colpisce di più il comportamento del figlio minore, il prodigo, cioè scialacquatore, libertino, dissennato; sia quando si allontana da casa per sperimentare una vita disordinata, sia quando decide di “ritornare” a casa, dopo il totale fallimento dei suoi progetti . In un commento, stile tradizionale, qui andrebbero inserite tutte le possibilità di peccato nelle quali l’uomo si potrebbe trovare impigliato, come in una palude di dannazione. Lo evitiamo volutamente. Poi c’è la “ripresa”, il pentimento del giovane peccatore, e giù analisi dettagliate , slanci oratori lirici e forbiti: le molte sottigliezze psicologiche e scompiglio di sentimenti ed ipotetiche disponibilità alla virtù, all’obbedienza, alla umiltà, al sacrificio, al lavoro e via dicendo.. Forse cose piuttosto scontate e noi crederemmo di non potere avere interesse per sentirci al riparo di tanto male. E allora vorrei dare … spazio sulla scena al figlio maggiore. Si disgusta della decisione del Padre, si oppone alla sua scelta, resta imbronciato, si rifiuta di “ricreare” la comunione familiare. E allora troviamo “più utilità spirituale” nella figura del figlio maggiore. Se pensiamo di essere piuttosto estranei al clima pesante del degrado del prodigo, in questo caso penseremmo solo agli altri , Vediamo se troviamo motivo di riflessione ed esame di coscienza considerando il comportamento del figlio maggiore. Qui ci sentiamo .. dentro, tutti quanti.
La sua presunzione di essere stato sempre irreprensibile, fedele, obbediente, parsimonioso, morigerato. E sarà pur vero, ma a noi può giovare per dare “un’occhiata alla nostra vita”: io non ho ammazzato, non ho rubato”, quindi posso stare tranquillo in coscienza. Ma possiamo non ricordare tutte le volte cha siamo stati egoisti; quando la gelosia ha sconvolto la serenità di una famiglia o di una amicizia ? ; o di una comunità ? quando siamo starti tentati di accampare diritti anche nei confronti di Dio ? quando la mancanza di carità ha indurito il nostro cuore; quando non abbiamo saputo accogliere e perdonare chi “ si è allontanato “? L’amore e la misericordia di Dio, siano la nostra guida: usare quella misericordia che Dio ha usato con noi, deve essere il paradigma del nostro comportamento.(a cura di Don Salvatore Callari)

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