SAN CATALDO. La Giunta Modaffari dice no al decreto “Slocca Italia” laddove sono previste trivellazioni nel mare di Sicilia. Tale decreto, secondo la Giunta comunale, ha previsto misure che potrebbero avere un significativo impatto negativo anche sul territorio e sul mare della Sicilia aggravandone le già precarie condizioni. In particolare nel decreto “Sblocca-Italia” tutte le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale per le attività di ricerca, prospezione ed estrazione in terraferma sono sottratte alle Regioni ed assegnate allo Stato, in contrasto con quanto stabilito nel Titolo V della Costituzione e con conseguente accentramento dei poteri a discapito del diritto delle comunità che abitano sul territorio di far sentire la propria voce. La Giunta Modaffari ha fatto riferimento all’articolo 38 che prevede una concessione unica per ricerca e coltivazione in contrasto con la distinzione tra le autorizzazioni per prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e applica impropriamente e erroneamente la Valutazione Ambientale Strategica e la Valutazione di Impatto Ambientale, a danno della tutela dell’ambiente e della biodiversità e in pieno contrasto con la Direttiva Offshore 2013/13/UE e la nuova Direttiva 2014/52/UE sulla Valutazione di impatto Ambientale, che l’Italia è obbligata a recepire. “Il provvedimento approvato solleva dubbi di legittimità in relazione alle garanzie sancite dalla Costituzione in favore degli Enti locali, delle Regioni ordinarie e in particolare delle Regioni a Statuto Speciale”. E siccome appare fondamentale tutelare la salute dei cittadini così come è prioritario difendere e tutelare il territorio, l’ecosistema locale e le sue risorse naturali e paesaggistiche (terrestri e marine), la Giunta ha deciso di proporre al consiglio comunale di fare propria questa proposta e di chiedere al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi di rivedere le norme del Decreto “Sblocca-Italia” e in particolare l’articolo 38 che hanno un impatto diretto sui territori e sul mare della nostra Regione e che estromettono i territori interessati dai processi decisionali; alla Deputazione nazionale eletta in Sicilia un intervento per modificare, in sede di conversione in legge, le norme sopra citate; al Commissario dello stato Carmelo Aronica di valutare, ai sensi dell’articolo 30 dello Statuto Siciliano, l’incompatibilità delle sopra citate norme con le prerogative dello Statuto siciliano; al Governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta di chiedere al Governo e al Relatore del decreto legge Sblocca Italia di abrogare l’articolo 38 del D.L. n.133/2014, e, in caso di conversione in legge del decreto, di procedere all’impugnazione di detto articolo di fronte alla Corte Costituzionale, previa convocazione urgente dell’Assemblea Regionale Siciliana, per quanto di Sua competenza.
San Cataldo. La Giunta Modaffari dice “no” alle trivellazioni in Sicilia con una proposta per il consiglio comunale.
Sab, 06/12/2014 - 17:14
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