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Ance Caltanissetta, il presidente Michelangelo Geraci: “La meritocrazia sostituisca i ribassi d’asta”

Redazione

Ance Caltanissetta, il presidente Michelangelo Geraci: “La meritocrazia sostituisca i ribassi d’asta”

Sab, 01/11/2014 - 19:00

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image130CALTANISSETTA – “La meritocrazia si sostituisca ai ribassi d’asta”. Proposta rivoluzionaria del presidente provinciale dell’Ance Caltanissetta, Michelangelo Geraci, che chiede alla politica di prendere di petto la questione dell’aggiudicazione degli appalti nell’edilizia ed apportarne delle modifiche sostanziali. In primis rivedendo i ribassi d’asta, che secondo Geraci “costringono le imprese sane a non lavorare più nel settore pubblico”. Tutta colpa delle percentuali altissime, che si attestano attorno al 36%. “Ovvio che con questi ribassi le imprese sono costrette o a fallire oppure a non eseguire le opere correttamente. Il risultato è la creazione di un danno sociale: è sempre più alto infatti il numero delle opere incompiute. Le imprese non riescono ad onorare gli impegni e lasciano i lavori a metà. In alcuni casi si abusa, per concludere un’opera, delle varianti in corso d’opera. Sarebbe più opportuno applicare su tutte le gare la prassi dell’offerta economicamente più vantaggiosa, a condizione che per ragioni di trasparenza le gare vengano gestite direttamente dalla Guardia di finanza, in modo da evitare eventuali atti di corruzione e garantire la correttezza e i principi basilari della legalità. L’applicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa nell’aggiudicazione di un appalto, con la sovrintendenza della Guardia di finanza, garantisce alla pubblica amministrazione il completamento dell’opera. Infatti, il rischio che l’opera venga lasciata incompleta è bassissimo”. Per Geraci tale prassi “darebbe la possibilità agli imprenditori, di apportare importanti modifiche migliorative all’opera in appalto. Applicando questa norma si andrebbe a premiare la meritocrazia delle aziende”. L’Ance, sempre attraverso il suo presidente, chiede perciò ai governi nazionale e regionale di instaurare un tavolo tecnico che cerchi di risolvere quella vera e propria emergenza a cui devono fare fronte le imprese edili in Sicilia e nel Nisseno in particolare. “Nel settore edile, soltanto nell’Isola, si sono persi 40 mila posti di lavoro. Nel Nisseno gli occupati sono passati da 5000 a 2700: di questi 500 sono impegnati sul raddoppio della SS640 ed altrettanti nel Petrolchimico di Gela”.

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