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Consap: la maglia del capo ultra napoletano una vergogna per i Poliziotti e la vedova Raciti

Redazione

Consap: la maglia del capo ultra napoletano una vergogna per i Poliziotti e la vedova Raciti

Dom, 04/05/2014 - 22:11

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downloadPALERMO -Temo, e quello che succede in giro me lo fa pensare sempre di più, che l’Italia sia un paese in via di anarchizzazione controllata. Ancora per adesso, per fortuna, controllata. Non sto a dirvi i mali che ci affliggono, li conosciamo benissimo perché ne siamo vittime e al contempo responsabili tutti noi!

Ieri sera abbiamo assistito a qualcosa che in nessun paese civile, ma probabilmente neanche incivile, avrebbe dovuto e potuto mai esistere. Scontri pre-partita con sparatoria e botte da orbi tra tifosi e mazzate ai poliziotti. E poi lo show di Genny detto “a Carogna”. Un capo ultras pluripregiudicato, un capo branco o chiamiamolo capo tribù, al quale le Istituzioni e le squadre di calcio chiedono garanzie per sapere se il match potrà avere luogo senza ulteriori problemi….E lui, quasi serafico nella sua veste di nuovo Masaniello del calcio, assicura che problemi non ce ne saranno. E così le istituzioni accettano e la partita si gioca. E davvero Masaniello tiene fede alla sua parola e non ci sono scontri durante la partita. Certo c’erano ragioni di ordine e sicurezza pubblica da rispettare, ma ai vostri figli, bambini o adolescenti che siano, voi come spiegherete quello che è accaduto ieri sera, come la inquadrerete in un ottica di legalità, onestà e rispetto delle istituzioni? Allo stadio siede anche il premier Renzi, incredulo e sbigottito per quello che gli sta succedendo attorno. E non possiamo farci nulla se l’Inno di Mameli viene fischiato in mondovisione, se i fumogeni vengono lanciati in campo, se un petardo colpisce un Vigile del Fuoco, se a fine gara c’è l’invasione di campo e i calciatori devono fuggire via per non restare in mutande.

Ma la maglietta del capo ultras Genny detto “a Carogna”, con la scritta Speziale libero…quella è un affronto personale alla categoria dei poliziotti ed alla vedova Raciti. Antonio Speziale è stato condannato ad 8 anni, in via definitiva, per l’omicidio preterintenzionale dell’Ispettore Capo Filippo Raciti. Qualcuno di coloro che reggono le sorti di questo paese chiamerà forse Marisa Grasso, la vedova Raciti, per scusarsi di cosa è accaduto, dicendo di provare vergogna? Abbiamo parlamentato con un uomo la cui maglietta chiedeva la libertà per un assassino di un poliziotto! Qualcuno forse scatenerà il putiferio mediatico avvenuto qualche giorno fa a causa di un discutibilissimo, sicuramente indegno e assolutamente fuori luogo applauso fatto da alcuni poliziotti? Tuttavia di applauso si trattava, non di trattativa con una specie di antistato, in questo caso rappresentato dal Masaniello ultras affinché l’Ordine venisse mantenuto. A Filippo Raciti, ancora, la Regione Sicilia non è stata in grado di tributare una medaglia d’Oro al valore civile. Né il comune di Catania è stato capace di intitolare una piazza a un poliziotto che ha perso la sua vita per salvarne altre.

E se nessuno prova vergogna o si scusa, lo faccio io. Chiedo io scusa alla famiglia Raciti e a tutti i familiari dei miei colleghi morti durante il loro dovere. E chiedo soprattutto scusa a quei poliziotti che ancora credono nel loro dovere e nelle Istituzioni e che continueranno a lavorare in silenzio, in attesa che qualcosa cambi.

Il Segretario regionale Sicilia

Igor Gelarda

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