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Appalti: Anas firma protocollo di legalita’ a Enna

Redazione

Appalti: Anas firma protocollo di legalita’ a Enna

Gio, 13/03/2014 - 23:47

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download (2)ENNA – L’Anas, la prefettura di Enna, l’ati Tecnis-Cogip-Ing.Pavesi&C. e la societa’ Ricciardello Costruzioni hanno sottoscritto oggi a Enna un protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni della criminalita’ organizzata nei lavori dei lotto B4/a e B4/b dell’Itinerario Nord-Sud ‘Santo Stefano di Camastra-Gela’, nel tratto compreso tra i chilometri 25 e 38,700 della strada statale 117 Centrale Sicula. “Il protocollo -ha detto il presidente dell’Anas Pietro Ciucci- e’ finalizzato a garantire una rapida e corretta esecuzione delle opere nel rispetto della legge, nonche’ a prevedere ulteriori misure intese a rendere piu’ stringenti le verifiche antimafia, anche mediante forme di monitoraggio durante l’esecuzione dei lavori”.  L’accordo introduce rigorose modalita’ di controllo sulla tracciabilita’ dei flussi economico-finanziari all’interno dei cantieri e, per garantire maggiore sicurezza contro i tentativi di condizionamento criminale, le assunzioni della manodopera locale saranno regolate da procedure di reclutamento all’insegna della massima trasparenza. L’intesa disciplina l’obbligo per l’appaltatore, i subappaltatori e subcontraenti di fornire all’Anas, prima della stipula di qualsiasi contratto, i dati della filiera relativi a societa’ e imprese. Un obbligo che sussiste anche per le prestazioni di servizi, trasporti e forniture, noli a caldo e a freddo e per tutte le tipologie di prestazioni sensibili.
“Abbiamo gia’ utilizzato questo strumento -ha aggiunto Ciucci- nel resto del territorio nazionale perche’ riteniamo sia indispensabile per la crescita del Paese non solo costruire nuove infrastrutture ma farlo nel massimo della trasparenza e della legalita'”. Qualora la prefettura accerti elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa ed emetta una informativa ostativa, la stazione appaltante non rilascia il proprio nulla osta alla stipula del contratto, ovvero procede alla revoca dell’aggiudicazione o nega l’autorizzazione al subappalto, e intima all’appaltatore o concessionario di far valere la risoluzione del subcontratto. Inoltre, e’ prevista l’applicazione della penale del 10%, a carico dei soggetti colpiti da interdittiva antimafia, che sara’ affidata in custodia all’Anas, quale soggetto aggiudicatore, la quale versera’ la penale su un apposito conto corrente fruttifero a disposizione dell’appaltatore (nei limiti dei costi sostenuti per la sostituzione del subcontraente o del fornitore nella misura massima del 40%). La parte residua della penale, pari al 60%, e’ destinata all’attuazione di misure volte ad aumentare la sicurezza antimafia secondo le indicazioni che il Prefetto fara’ pervenire. “L’Anas -ha sottolineato Ciucci- si impegna, d’intesa con il soggetto appaltatore, a rendere disponibile una banca dati informatizzata relativa alle imprese della filiera”.

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