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I musei regionali siciliani cambiano nome. A Caltanissetta omaggio a Michele Cordaro

Michele Spena

I musei regionali siciliani cambiano nome. A Caltanissetta omaggio a Michele Cordaro

Mer, 14/11/2012 - 14:29

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Michele Cordaro

CALTANISSETTA – Renato Guttuso, Michele Cordaro,
Biagio Pace, Saro Franco, sono alcune delle personalita’ alle
quali l’assessorato ai Beni culturali e l’identita’ siciliana
della Regione ha deciso nei giorni scorsi di intitolare i musei
regionali delle citta’ dove sono nate o dove hanno svolto la
loro attivita’. Al pittore bagherese Renato Guttuso e’ stato
intitolato il museo regionale d’arte moderna e contemporanea
“Riso” di Palermo; il museo interdisciplinare regionale di
Caltanissetta e’ intitolato a Michele Cordaro, storico e
critico d’arte nisseno che fu, tra l’altro, direttore
dell’Istituto nazionale per la grafica e direttore
dell’Istituto centrale per la conservazione e il restauro; al
docente di archeologia di Comiso Biagio Pace (1889-1955), che
fu anche presidente della Commissione legislativa per
l’Educazione nazionale della Camera, accademico dei Lincei e
accademico d’Italia, e’ stato intitolato il museo
interdisciplinare di Ragusa.
A Pace si devono i ritrovamenti archeologici a Camarina e a Mozia, vicino a Marsala. Autore anche di studi sulla Sicilia bizantina e ottenne nel 1943 il premio dell’Accademia d’Italia per le scienze morali e
storiche, Pace fu direttore della missione archeologica nel
Sahara che porto’ alla luce la civilta’ dei Garamanti .
Il museo regionale di Adrano (Catania) e’ stato dedicato al
professore e cultore di archeologia Saro Franco (1924-2005); il
museo archeologico regionale di Camarina (Ragusa) ha adesso la
denominazione “Antonino Di Vita” (1926-2011), l’archeologo e
accademico dei Lincei che, nel 1958, ha avviato – dopo quelle
di Paolo Orsi all’inizio del secolo scorso – le campagne di
scavi che hanno portato alla scoperta della citta’ di Kamarina.
Al ceramista e archeologo di Caltagirone (Catania) Antonino
Ragone (1916-2011), autore della celebre scalinata monumentale
di Santa Maria del Monte, e’ stato intitolato il museo
regionale della Ceramica. Nelle intitolazioni sono state ricordate anche le vittime di due disastri in nelle miniere siciliane: il museo regionale
delle miniere di zolfo di Agrigento con sede nelle miniere
Ciavolotta e Cozzo Disi e’ stato ribattezzato “4 luglio 1916”,
in memoria degli 89 minatori che quel giorno persero la vita
per il crollo di alcune gallerie e le emissioni di idrogeno
solforato; per ricordare i 65 operai morti nella miniera di
Gessolungo a Caltanissetta per l’esplosione dovuta a una fuga
di gas grisou, il museo regionale delle miniere di
Caltanissetta e’ stato titolato “12 novembre 1881”. Quel
giorno, morirono anche 19 bambini, nove dei quali rimasero
senza nome. Il loro cimitero, detto “dei carusi” e’ visitabile
vicino alla miniera.

Chi era Michele Cordaro
Storico dell’arte italiano (Caltanissetta 1943 – Roma 2000). Laureatosi a Palermo con C. Brandi (1965), lo seguì a Roma (dal 1968); nel 1974 fu funzionario alla Soprintendenza di Parma e Piacenza, quindi (1975-88) all’Istituto centrale del restauro (ICR). Dopo aver diretto, negli anni 1988-94, l’Istituto nazionale della grafica, è divenuto direttore dell’ICR (1994-2000). È stato professore di teoria e storia del restauro presso le università di Parma (1974-75), di Roma (1977-90) e di Viterbo (1990-99). Oltre alla formazione e all’attività accanto a Brandi, grande importanza hanno rivestito per C. i contatti con G. Urbani, direttore dell’ICR dal 1973 al 1983. Importante teorico, impegnato nel campo istituzionale, attivo nel cantiere di restauro, ha proseguito la linea tracciata da Brandi ma con autonomia e spirito critico, dando nuovo impulso all’attività dell’Istituto e allo sviluppo teorico-metodologico del restauro; ha sottolineato l’importanza dell’interdisciplinarità come dell’analisi materiale del testo figurativo, anche in riferimento alla sua valutazione storica ed estetica. Numerosi i suoi contributi su problemi di conservazione e restauro di materiali tradizionali o nuovi (da ricordare gli interessi per il cinema, a cui dedicò già la sua tesi di laurea), su argomenti di critica brandiana, su riflessioni teoriche, in parte riuniti nella raccolta Restauro e tutela. Scritti scelti (1969-1999), uscita nel 2000.

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