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San Cataldo, “Riprendiamoci La Città” sul consiglio comunale:”Due atti gravissimi che ledono l’autonomia e il potere decisionale del Consiglio stesso”

Redazione

San Cataldo, “Riprendiamoci La Città” sul consiglio comunale:”Due atti gravissimi che ledono l’autonomia e il potere decisionale del Consiglio stesso”

Gio, 05/07/2012 - 20:21

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Giampiero Modaffari

SAN CATALDO – Ciò che è successo nel Consiglio Comunale di San Cataldo il 03/07/2012 costituisce un precedente pericoloso che rischia di danneggiare l’immagine del Consiglio stesso.È stata sollevata la questione della riscossione della TARSU: fino all’ultimo Consiglio Comunale, infatti, l’unico Ente che aveva titolo  alla riscossione – per specifica previsione regolamentare – era la Serit. Da due anni, invece, l’ATO CL1 si è premurata – senza alcun titolo – ad emettere “avvisi di pagamento” al fine di riscuotere direttamente il tributo.

Tutto questo nonostante il Consiglio Comunale di San Cataldo non avesse ancora deliberato in tal senso e, anzi, avesse già bocciato due volte la proposta [Agosto 2011 e Aprile 2012]: è vero che si era trovata una linea comune già all’inizio di quest’anno, con la giunta Di Forti, ma ancora il Consiglio non si era espresso.

Durante il civico consesso del 3 Luglio si è assistito a due atti gravissimi che ledono l’autonomia e il potere decisionale del Consiglio stesso. Da una parte, vi è un Dirigente comunale che ripropone la stessa identica delibera che era stata non approvata nell’Agosto del 2011 ed Aprile 2012, sentendosi libero di affermare che ne aveva titolo perché  “quella non approvazione o bocciatura era immotivata”: dando così un giudizio non più tecnico ma squisitamente politico e fuori dalle proprie competenze e ambiti di occupazione.

Dall’altra, un Consiglio Comunale che non reagisce, se non timidamente, alla presa di posizione dell’ATO CL1, che ha operato ignorando la volontà del Consiglio stesso. Di più, l’attuale maggioranza ha approvato la mozione presentata dal Dirigente comunale, esprimendo con questo atto un concetto preciso: è consentito violare la volontà del Consiglio Comunale, è consentito usargli “violenza”, perché tanto a posteriori dirà che va bene così.

Nessuno aveva dubbi sulla bontà della proposta: meno passaggi tra intermediari significa meno oneri sul cittadino. Nessuno aveva dubbi sulla necessità di approvarla. Un anno fa la proposta era stata bocciata, anche con i voti di alcuni consiglieri che oggi sono nella maggioranza [Bonsignore – Frattallone – Lombardo – ]. Noi, esattamente come un anno fa, abbiamo ritenuto che fosse inaccettabile scendere a compromessi con questo modo di fare, con questa manifesta indifferenza nei confronti delle decisioni del Consiglio Comunale. Abbiamo chiesto un rinvio, l’invio di una nota di protesta contro l’arroganza dell’ATO CL1, in attesa di spiegazioni e scuce ufficiali da parte dei vertici dell’ATO CL1: la maggioranza ha detto di no. Ha approvato e pensato di fare dopo la richiesta.

Questo, per noi, è il modo sbagliato di vedere i rapporti istituzionali: da oggi, chiunque potrà pensare che ignorare le decisioni del Consiglio Comunale [Dirigenti Comunali ed Enti Terzi] non sia poi così complicato!.

Giampiero Modaffari

Giuseppe Bonelli