Salute

Appalti: Nuovo crollo in Sicilia, -21% dall’inizio dell’anno. I dati di Ance Sicilia

Redazione

Appalti: Nuovo crollo in Sicilia, -21% dall’inizio dell’anno. I dati di Ance Sicilia

Mar, 13/09/2011 - 20:33

Condividi su:

PALERMO – L’Osservatorio regionale dell’Ance Sicilia sull’andamento delle opere pubbliche ha rilevato che lo scorso mese di agosto si e’ registrato l’ennesimo crollo dei
bandi di gara pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana. In dettaglio, quanto agli importi posti in gara la flessione e’ stata di -29,46% rispetto ad agosto 2010, mentre
il calo complessivo dei primi dieci mesi del 2011 – rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – e’ stato di -20,77%. Nel corso di quest’anno i mesi peggiori sono stati gennaio
(-32,94%), maggio (-48,45%), luglio (-33,55%) e agosto (-29,46%). Le province piu’ penalizzate nel periodo gennaio-agosto sono state Catania (-41,27%) e Messina
(-47,03%). Il trend negativo del settore delle opere pubbliche nell’Isola dura costantemente da quattro anni: -46,02% nel 2008, -25,29% nel 2009, -1,24% nel 2010 e -20,77% nel 2011. Una congiuntura negativa che il sistema edilizio ha pagato a caro prezzo, con quarantamila licenziamenti nell’ultimo triennio e con la chiusura di migliaia di imprese, fortemente indebitate
nei confronti del sistema bancario. Il colpo finale l’ha inferto il “Patto di stabilita'” che, soprattutto nei piccoli Comuni, ha bloccato i pagamenti alle imprese per opere eseguite
nonostante gli enti locali appaltanti avessero gia’ acceso i mutui presso la Cassa depositi e prestiti. “Di fronte a questi dati – commenta Salvo Ferlito, presidente di Ance Sicilia –
l’ultima spiaggia per non chiudere definitivamente era rappresentata dalla realizzazione del sistema di collegamento viario e ferroviario della Sicilia alla Rete europea dei trasporti mediante il Corridoio 1 Palermo-Berlino. Infrastruttura che ci era stata assicurata dal governo
nazionale. Adesso – osserva Ferlito – le pressioni della Lega e di quanti in Europa vogliono modificare il percorso partendo da Bari uccidono le ultime speranze del sistema delle imprese
edili siciliane. Se l’Unione europea e il governo nazionale continueranno a spegnere ogni attenzione verso la ripresa del Sud, presto dovranno renderne conto ad una ‘piazza’ di decine
di migliaia di imprenditori e lavoratori che si ritroveranno senza piu’ alcuna attivita’ da svolgere”.

Pubblicità Elettorale