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Il Governo taglia gli Enti, la Sicilia li moltiplica

Redazione

Il Governo taglia gli Enti, la Sicilia li moltiplica

Mer, 24/08/2011 - 20:51

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Nonostante la mannaia della maggioranza, nell’isola a breve potrebbe essere istituito un nuovo comune e una nuova provincia a Gela, con il sostegno bipartisan di Pdl, Fli e Pd.

Tremonti abolisce province e comuni? Nessun problema, non è mica una tragedia. Se il governo sopprime gli enti locali, basta crearne di nuovi. In Sicilia è così che ci si sta regolando rispetto al decreto lacrime e sangue dell’esecutivo. Mentre nel resto dello Stivale dovrebbero scomparire 29 province e 1500 municipi, sull’isola potrebbero a breve essere istituiti una nuova provincia, a Gela, e un nuovo Comune, a Piano Tavola. Poco importa se in Sicilia Enna e Caltanissetta smetteranno di essere enti provinciali. L’eventuale scioglimento non bloccherà i promotori della proposta di legge popolare per il riconoscimento della provincia di Gela, che oggi ricade sotto Caltanissetta. Anzi, secondo il presidente del comitato Filippo Franzone, il decreto potrebbe persino tornare utile alle ragioni di campanile: «Se Caltanissetta ed Enna venissero sciolte, parecchi comuni potrebbero aderire alla Provincia di Gela». Sarebbe così molto più facile superare la quota dei 300mila abitanti che l’esecutivo ha fissato per la sopravvivenza degli enti provinciali.

E inoltre sarebbe completa la rivalsa su «quelli di Caltanissetta»: «I loro politici di spicco – spiega Franzone – si sono sempre dimenticati della parte più importante e produttiva che è quella dell’area gelese». Un malcontento condiviso sinora da venti sindaci e oltre 20mila cittadini che hanno sottoscritto la proposta di legge popolare, intorno a cui si è costituito un fronte trasversale che riunisce centrodestra e centrosinistra. Uno dei più battaglieri è un deputato regionale del Pd, Miguel Donegani, che ancora ieri invitava i colleghi a unirsi per il bene di Gela, sebbene «la gestione burocratica di alcune province possa far pensare che sarebbe più utile la loro eliminazione». Se Gela diventasse davvero provincia per il presidente Raffaele Lombardo, sarebbe uno smacco non da poco. Ben prima del decreto Tremonti, era stato proprio il governatore a insistere sull’abolizione degli enti sovracomunali: «Ora è il momento di abolire le province, bisogna sostituirle con consorzi che riuniscano i municipi», era stata la sua proposta lo scorso 26 luglio.

E, invece, oltre a una nuova provincia, la Sicilia potrebbe avere anche un nuovo Comune. In questo caso però Lombardo ci ha messo del suo. Insieme all’assessore regionale agli Enti locali, Caterina Chinnici, ha autorizzato il referendum popolare per l’istituzione del comune di Piano Tavola. La storia parte da lontano: il primo comitato per l’autonomia fu costituito nel 1970. Il piccolo centro in provincia di Catania, alle pendici dell’Etna, oggi è una frazione divisa tra quattro Comuni: Belpasso, Misterbianco, Camporotondo Etneo e Motta Sant’Anastasia. E nessuno degli altri sindaci vede di buon occhio l’autonomia. «Così ci portano via le tasse della parte più ricca del territorio dove ci sono industrie e negozi», dice il primo cittadino di Belapasso che promette battaglia.