PALERMO – Il procuratore aggiunto di Palermo
Antonio Ingroia, il sostituto Nino Di Matteo e i pm di
Caltanissetta che indagano sulla trattativa tra la mafia e lo
Stato negli anni delle strage sono entrati a mezzogiorno nel
carcere palermitano di Pagliarelli per interrogare Massimo
Ciancimino, arrestato il 21 aprile scorso per calunnia nei
confronti dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro e per la
detenzione di diversi candelotti di dinamine nella sua casa di
Palermo. Tra i temi dell’interrogatorio, il misterioso
personaggio che secondo Ciancimino gli avrebbe proposto di
consegnargli appunti di suo padre Vito, l’ex sindaco mafioso di
Palermo. Ciancimino lo ha indicato come un ex carabinieri, ma
il nome da lui fornito agli inquirenti si e’ rivelato inesatto.
Tra le Procure di Palermo e di Caltanissetta si sono registrate
di recente divergenze sulla gestione di Massimo Ciancimino e
della cosa si e’ occupato la scorsa settimana il Consiglio
superiore della magistratura, che ha ascoltato il procuratore
nazionale antimafia Pietro Grasso.