VILLALBA –Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
“Spenti i riflettori sull’evento celebrato a Villa Cardinale, dopo che le notizie sono state divulgate e gli effetti conosciuti, sento il bisogno di esternare pubblicamente le mie considerazioni, le mie impressioni e perché no, anche le mie speranze, relative al segno che può lasciare nella comunità un’ azione politico- amministrativa che va oltre i confini di Villalba.
Domenica scorsa il 13 novembre 2016 non ci siamo inventati un evento per fare e far fare passerella, le basi di questo dibattito sono state gettate due anni fa, nello stesso luogo e alla presenza di molte delle autorità politiche che domenica hanno affollato il tavolo della presidenza.
Noi come Villalba c’eravamo allora e ci siamo stati anche ora, La nostra amministrazione ha ricevuto una visibilità al di sopra della sua valenza demografica e territoriale.
È del tutto evidente che senza l’amicizia e la considerazione di Totò Cardinale e della deputata Daniela Cardinale, saremmo stati ugualmente impegnati ma non in prima fila.
Io insieme ad altri sindaci si è lavorato puntando a una maggiore considerazione del nostro comprensorio in sede di ripartizione delle risorse nel patto per la Sicilia.
Villalba è destinataria direttamente dei fondi per la riqualificazione del vecchio macello , del consolidamento di Via C.Battisti, del depuratore comunale, e indirettamente dell’intervento di riammodernamento del collegamento Acquaviva – Resuttano.
In due anni abbiamo celebrato due incontri programmatici, la prima volta abbiamo rappresentato l’esigenza di mettere mano ad un intervento strategico sulla viabilità e possiamo ritenerci molto soddisfatti per il finanziamento ottenuto, nella seconda occasione ho avuto l’opportunità di rimarcare l’esigenza di ripensare ad una politica mirata per i piccoli centri, ormai soffocati dalle poche risorse a disposizione degli Enti, ai quali mancano gli strumenti indispensabili per poter amministrare dignitosamente .
Infatti, avendo avuti azzerati gli investimenti, diventa una continua lotta al taglio dei servizi ai cittadini, al punto che siamo costretti a poter assolvere solo agli obblighi di legge, una volta vengono penalizzati i trasporti scolastici, poi tocca ai fondi della mensa scolastica, all’assistenza sociale…. con le conseguenze che ne derivano in una comunità dove la fascia di cittadini anziani è più che consistente
Riusciamo, ormai, con seria difficoltà a offrire l’assistenza economica alle famiglie disagiate, che a causa della crisi economica nazionale, aumentano considerevolmente, tutto quello che abbiamo a disposizione ci serve per affrontare le spese imposteci per i ricoveri forzati e per assicurare le varie forme di assistenza ai disabili scolarizzati.
Quel che resta nelle casse comunali non ci permette neanche di eseguire le minime manutenzioni alla rete stradale interna e agli edifici comunali
Questo non ci permette più di pensare in maniera ottimistica al futuro, viene totalmente azzerata ogni nostra idea di progettualità e ogni possibilità di investimento.
Presidiamo un territorio nel quale il mio amico On. Salvatore Cardinale è nato e cresciuto e nel quale ha dimostrato di voler lasciare i segni tangibili della sua attività politica, a mio parere, dobbiamo puntare anche su questo, sulla sua capacità di incidere sia a livello regionale, sia a livello nazionale.
Non voglio omologare nessuno alla mia appartenenza politica , ma è chiaro che nel nostro territorio in questo momento storico non ci sono molti altri punti di riferimento.
Come Amministrazione abbiamo avuto l’opportunità di trovarci all’interno di un ragionamento che mira a rappresentare il nostro comprensorio , a dargli visibilità e significato. Tutto ciò allo scopo di attenuare le condizioni di antico abbandono a cui queste aree sono sottoposte. Non pensiamo al libro dei sogni , assolutamente, ma non possiamo rinunciare alle condizioni minime di vivibilità del nostro territorio.
Ho voluto rappresentare il disagio di un amministratore di un piccolo comune e ringrazio questa occasione che ha dato visibilità a tali problematiche che spesso non vengono affrontate a pieno petto.
Sono queste, credo le sfide , che distinguono una amministrazione, perché penso che queste occasioni, non possono e non devono appartenere a un gruppo politico, ma devono essere patrimonio di quanti si approcciano al servizio della pubblica amministrazione.
Condividere un problema, progettare a medio e a lungo periodo, misurarsi su una ipotesi di sviluppo possibile anche attraverso la compartecipazione alla macchina amministrativa, può essere un ottimo antidoto alle divisioni endemiche e fomentate. Alessandro Plumeri”