La deputata M5S Ida Carmina annuncia un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Istruzione dopo il gravissimo episodio di violenza sessuale ai danni di un bambino di 11 anni in provincia di Palermo.
Per Carmina si tratta del fallimento delle politiche del Governo Meloni, che continua a colpire la scuola pubblica con tagli a personale e risorse, indebolendo vigilanza, prevenzione e sicurezza. “Servono investimenti immediati, non propaganda”.
“Quanto accaduto nel Palermitano è un fatto di una gravità assoluta che chiama in causa direttamente le responsabilità politiche di chi governa il Paese”.
Lo dichiara Ida Carmina, deputata del Movimento 5 Stelle, annunciando la presentazione di un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Istruzione e del Merito sul caso della violenza sessuale subita da un bambino di 11 anni, secondo le notizie di stampa, ad opera di coetanei all’uscita – e forse anche all’interno – della scuola.
“Il Governo Meloni continua a colpire la scuola pubblica con tagli dissennati a personale e risorse, smantellando di fatto uno dei principali presìdi di legalità e protezione dei minori. Meno docenti e meno personale ATA significano meno vigilanza, meno prevenzione, meno sicurezza. È una scelta politica precisa, e oggi ne vediamo le conseguenze più drammatiche”.
“In attesa che venga fatta piena luce sull’accaduto voglio esprimere la mia più profonda vicinanza a questo bambino e alla sua famiglia.
Non oso immaginare le cicatrici di questo avvenimento ma devono avere la forza di andare avanti.
Noi lo diciamo da sempre che occorre un’educazione sesso affettiva – relazionale nelle scuole di ogni ordine e grado.
Senza alcun intento speculativo, è necessario però dire che la scuola italiana non può essere lasciata sola a gestire una società che ormai ha perso ogni considerazione verso le istituzioni.
Parlo da mamma, da ex docente e da parlamentare: questo episodio rappresenta il fallimento di un modello che abbandona la scuola pubblica e scarica sui dirigenti scolastici e sugli insegnanti il peso di una società sempre più fragile e violenta, senza fornire strumenti né risorse adeguate”.
Carmina sottolinea come il caso di Palermo “non sia un episodio isolato ma l’ennesimo segnale di una escalation di violenza nelle scuole, frutto di povertà educativa e disinvestimento pubblico”. “Mentre il Governo taglia centinaia di milioni alla scuola statale – aggiunge – destina fondi e bonus alla scuola privata. È una visione ideologica che penalizza i più deboli e mina il diritto costituzionale all’istruzione”.
“La tutela dei minori non può essere uno slogan – conclude la deputata M5S –. Servono risorse immediate per la scuola pubblica, il ripristino del personale ATA per la vigilanza, investimenti strutturali sull’educazione affettivo-relazionale e un innalzamento reale dei livelli di sicurezza dentro e fuori gli istituti scolastici.
Il Movimento 5 Stelle continuerà a denunciare queste scelte e a battersi in Parlamento”.

