È appena partito il progetto “Hospitality Bridges and Bonds”, un programma di gemellaggio tra l’istituto alberghiero Mandralisca di Cefalù e il Tatabànyai-Magyarorszàg di Tatabanya, al fine di potenziare le competenze e la collaborazione attraverso lo scambio italo-ungherese.
Obiettivo centrale dell’iniziativa è quello di promuovere lo scambio di buone pratiche tra docenti italiani e ungheresi nei settori di sala e cucina e accoglienza, migliorando anche le competenze linguistiche, tecniche e interculturali di studenti e docenti. Un’occasione che favorirà l’integrazione di metodologie didattiche innovative e sostenibili e permetterà di rafforzare la consapevolezza del patrimonio culturale proprio e altrui anche in chiave di valorizzazione territoriale. Un passo importante per rafforzare la collaborazione tra le due scuole per futuri progetti.
Gli studenti italiani e ungheresi prenderanno parte alle lezioni pratiche, lavorando a fianco dei compagni ungheresi, e i docenti italiani e ungheresi parteciperanno alle lezioni in aula e nei laboratori, osservando spazi, attrezzature e lezioni dei colleghi del paese ospitante. Durante lo scambio, gli studenti saranno ospitati da un ristorante caratteristico o un’azienda del settore agroalimentare ungherese, per osservare il collegamento tra tradizione e innovazione, e saranno accompagnati per un tour culturale che permetterà di esplorare il patrimonio enogastronomico, culturale e turistico della regione ospitante.
“Il nostro progetto di gemellaggio nasce da un’idea semplice ma profonda, l’idea che l’incontro con l’altro sia una ricchezza, che la diversità non divida, ma unisca” dichiara il dirigente dell’iis Mandralisca, Danilo Gatto. “Attraverso questi scambi – continua – le nostre studentesse e i nostri studenti imparano che essere cittadini europei significa condividere valori comuni quali la pace, che invochiamo in questo momento particolare, ma anche la solidarietà, il rispetto, la curiosità verso l’altro. E, nello stesso tempo, mantenere viva la propria identità e le proprie tradizioni”.

