Un episodio agghiacciante si è verificato nei giorni scorsi a Caltanissetta: alcuni gattini randagi sono stati trovati impiccati, in quella che ha tutta l’aria di essere una vera e propria esecuzione. Un gesto deliberato, violento, lucido. Non un atto casuale, ma un messaggio.

La notizia è emersa da segnalazioni informali arrivate alla nostra redazione da parte di alcuni cittadini che si sono imbattuti nei corpi degli animali. Dopo una verifica, i fatti sono risultati attendibili. Da quanto appreso, l’episodio si sarebbe verificato in un’area circoscritta tra la zona di Santa Flavia e via San Giovanni Bosco.

L’episodio si inserisce in un contesto allarmante, in cui gli animali randagi sembrano diventare bersaglio di azioni crudeli e gratuite.

Nel 2025, l’uccisione di animali non può essere considerata un dettaglio irrilevante. È un reato. Ma è anche un segnale inquietante. Chi si prende il tempo di impiccare dei cuccioli dimostra un grado di ferocia che va ben oltre l’atto in sé, e che merita l’attenzione delle autorità competenti.

Chi opera nel mondo del volontariato animalista conosce bene la fragilità del fenomeno randagismo. Chi si prende cura degli animali lo fa spesso senza alcun supporto, in condizioni difficili, e oggi più che mai si trova a fare i conti non solo con l’abbandono, ma anche con la violenza. Non si può archiviare tutto come un gesto isolato. Di fronte a fatti simili, ignorare è già una forma di complicità.