All’Autodromo Concordia di Agrigento, quella che si è corsa ieri non è stata solo la terza prova del Campionato Rally in Pista. È stata, prima di tutto, una giornata dal sapore speciale. Di quelle che si raccontano sorridendo, dove lo sport diventa racconto familiare, e dove la velocità si intreccia con le emozioni di casa. In pista, infatti, c’erano tre Nicoletti: Giuseppe, il padre, e i suoi due figli, Marco e Carlo. Un’intera famiglia ai blocchi di partenza, tre equipaggi, un solo cuore che batte per il motorsport.

E se la passione per le corse è sempre stata il loro collante, ieri è arrivata anche la conferma che la famiglia Nicoletti non corre solo per amore: vince. Lo hanno dimostrato fin da subito. Sulle quattro prove speciali della giornata, ben tre portano la firma Nicoletti: due vinte da Marco, una da Carlo. A spezzare il sogno della clamorosa tripletta sul podio è stato proprio un problema tecnico all’ultima prova, che ha penalizzato Carlo e la sua Peugeot 207 S2000 della BrSport Beccaria, in coppia con la navigatrice Gaia Costanza. Un’occasione sfumata per un soffio, ma anche un segnale: la strada è quella giusta.

A tagliare il traguardo davanti a tutti è stato Marco Nicoletti, giovanissimo e già con un piede saldo tra i talenti da tenere d’occhio. Al suo fianco, la fidanzata e navigatrice Veronica Modolo, con la quale ha costruito un’affiatata intesa non solo nella vita, ma anche in abitacolo. Il loro primo posto è la sintesi perfetta di passione condivisa e talento puro. Dietro di lui, secondo assoluto, l’intramontabile Giuseppe, pilota esperto, amato e conosciuto nell’ambiente come “Piedone”, che ha diviso l’abitacolo con Michele Castelli, completando una giornata da ricordare.

Ma sarebbe riduttivo pensare che l’Autodromo Concordia rappresenti il palcoscenico principale per questa famiglia. Per i Nicoletti, infatti, la pista è allenamento, preparazione, banco di prova. La vera arena, quella in cui misurano il proprio valore, è rappresentata dalle gare ufficiali, quelle su strada, in giro per la Sicilia e per l’Italia. Marco, in particolare, ha già fatto parlare di sé lungo la penisola, conquistando importanti piazzamenti e dimostrando una maturità di guida fuori dal comune per la sua età. Carlo, dal canto suo, continua a crescere, e ogni gara è un tassello in più in un percorso fatto di grinta, costanza e determinazione.

I risultati parlano chiaro. Non si tratta più solo di una passione tramandata da padre in figli. I Nicoletti sono ormai una realtà consolidata del motorsport siciliano, capaci di coniugare tecnica, emozione, e quel pizzico di incoscienza che serve quando si corre davvero al limite. Il podio di Agrigento — primo e secondo posto nella stessa famiglia — è solo l’ultimo segnale di una storia che ha ancora tanto da raccontare.
Per l’occasione, all’Autodromo Concordia di Agrigento, i Nicoletti si sono presentati in una veste inedita, sfoggiando un total look rosso che non è passato inosservato. Non solo una scelta stilistica, ma quasi un messaggio visivo, simbolico. Il rosso, si sa, è il colore della passione, della velocità, del fuoco che arde dentro. Un po’ come per i tori nell’arena, anche per i Nicoletti quel colore è diventato richiamo e sfida: le prove speciali come un drappo da inseguire, con la grinta e la determinazione di chi ha un solo obiettivo: la vittoria. Un rosso che non è solo estetica, ma spirito di gara, fame di vittoria, identità familiare che pulsa sotto casco e tuta.
E mentre il pubblico applaude e il cronometro segna nuovi record, in casa Nicoletti si guarda già avanti. Perché quello di ieri, forse, non è stato un traguardo, ma l’ennesima partenza. E il bello deve ancora arrivare.