Salute

Dazi Usa – Ue, Codacons: “La Sicilia pagherà il prezzo più alto; servono misure compensative a tutela di lavoro, export e consumatori”

Redazione 1

Dazi Usa – Ue, Codacons: “La Sicilia pagherà il prezzo più alto; servono misure compensative a tutela di lavoro, export e consumatori”

Mar, 29/07/2025 - 07:22

Condividi su:

Il nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, che introduce un dazio medio del 15% sulla maggior parte delle esportazioni europee verso gli USA, rischia di penalizzare gravemente la Sicilia, colpendo in particolare i settori agroalimentari e artigianali dell’isola. A lanciare l’allarme è il Codacons, attraverso un intervento del Segretario Nazionale Francesco Tanasi.

“L’intesa raggiunta tra Washington e Bruxelles è formalmente compatibile con le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio – spiega Tanasi – ma risulta del tutto iniqua sotto il profilo economico e territoriale. La lista dei prodotti esentati dai dazi favorisce settori industriali concentrati nel Nord Europa, come aerospazio, semiconduttori e farmaceutica, lasciando invece senza protezione le filiere strategiche del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare.”

“La nostra regione – continua Tanasi- esporta verso gli Stati Uniti beni di punta come olio d’oliva, agrumi trasformati, conserve, vini, prodotti dolciari e ceramica artistica. L’introduzione dei dazi al 15% renderà queste merci meno competitive e potrebbe determinare una riduzione sensibile degli ordinativi, con ricadute su migliaia di posti di lavoro e sull’intera filiera produttiva. La Sicilia, già penalizzata da ritardi infrastrutturali e da un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti d’Europa, non può permettersi ulteriori shock esterni.”

Secondo i dati ufficiali del 2024, l’Italia ha esportato negli Stati Uniti beni per oltre 76 miliardi di dollari (circa 70 miliardi di euro), con un avanzo commerciale superiore a 44 miliardi di dollari. Il solo comparto vinicolo ha generato circa 2 miliardi di euro di export verso il mercato americano, con perdite potenziali stimate in oltre 300 milioni di euro l’anno. Per la Sicilia, questi numeri si traducono in un danno economico diretto e immediato, che rischia di travolgere intere comunità produttive.

“Oltre al danno per l’export – aggiunge Tanasi – ci preoccupano anche gli effetti indiretti sull’inflazione. I dazi e le rinegoziazioni commerciali con gli operatori statunitensi potrebbero determinare un incremento dell’inflazione importata, con una crescita stimata fino a 0,6 punti percentuali sull’indice dei prezzi al consumo (CPI). Le famiglie siciliane, già duramente colpite da rincari energetici e alimentari, subirebbero una nuova perdita di potere d’acquisto.”

Sul piano giuridico, il Codacons sottolinea l’assenza di qualsiasi meccanismo di riequilibrio territoriale, in violazione dell’articolo 174 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, che impone la coesione economica e sociale tra le regioni. L’accordo così formulato ignora del tutto le aree economicamente svantaggiate, aggravando divari già esistenti.

Per questo motivo, il Codacons chiede che il Governo italiano si attivi presso la Commissione Europea per includere le produzioni agroalimentari e artigianali del Mezzogiorno tra i beni da tutelare o da esentare dai dazi, e per promuovere l’istituzione di un fondo di compensazione europeo a sostegno dei territori più colpiti. È altresì fondamentale che venga introdotta una clausola di revisione dell’accordo, al fine di garantire una distribuzione equa dei vantaggi tra tutti gli Stati membri.

Contestualmente, il Codacons invita il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ad attivare un monitoraggio specifico sui prezzi in Sicilia, intervenendo tempestivamente in caso di rincari ingiustificati o pratiche speculative.

“Siamo pronti – conclude Tanasi – a promuovere azioni collettive e ricorsi, qualora i costi di questo accordo ricadano, ancora una volta, sulle spalle dei cittadini e delle imprese più deboli.”

banner italpress istituzionale banner italpress tv