Scena dopo scena, parola dopo parola, la scrittura della nissena Adriana Valenza prosegue nel suo cammino emozionale, trascinando il lettore in un vortice fatto di sentimenti e di passione. Il suo ultimo racconto, “Il calore del pane”, ha vinto il primo premio nell’ambito della decima edizione del Concorso Letterario di narrativa e poesia “Valle Bognanco”.
La traccia del concorso partiva da un incipit – scritto da Elisa Contardi, presidente di giuria – ambientato in una valle e poi toccava all’autore partecipante proseguire. E nelle immagini evocate da Adriana Valenza, insegnante di italiano e latino al liceo “Alessandro Volta” di Caltanissetta e vice preside dell’Istituto, con la sua scrittura potente e intima, c’è il desiderio di unire, di ricordare, di sottolineare l’importanza delle piccole cose quotidiane, di riaccendere le tradizioni.
“Mi hanno subito entusiasmato le righe iniziali – spiega Adriana Valenza –, perché apriva a mille possibilità narrative e di interpretazione.”
La curiosità dell’autrice l’ha condotta a ricercare e a documentarsi sulla Valle Bognanco, trovando affascinanti i borghi sulle montagne con pochi abitanti o “addirittura alcuni abbandonati”, associando alla loro immagine quella del Borgo Santa Rita, nella provincia nissena, rinomato proprio per il suo forno.
“Ho scritto un breve racconto dove ho immaginato un forno abbandonato in una valle – spiega –, che rivive prima grazie al diario della proprietaria, ritrovato per caso da un giovane escursionista sorpreso dal temporale, e poi fisicamente attraverso l’interesse della comunità – continua –. Mi sono ispirata a una sorta di ponte ideale: la valle Bognanco e il forno del Borgo Santa Rita.”
L’odore del pane, il suo calore, i ricordi che accarezzano la mente, ogni dettaglio de “Il calore del pane” di Adriana Valenza è un inno alla vita, alla volontà di non lasciare andare, ma di riscoprire insieme per e con gli altri.
Conclude l’autrice: “Sono molto onorata del premio assegnatomi. Ho voluto costruire una storia universale, legata al pane come un ponte invisibile tra nord e sud, perché il recupero delle tradizioni e la memoria attraversano l’Io, al di là delle dimensioni di tempo e di spazio, dando un senso ancestrale all’essere umano. Ringrazio infinitamente la Giuria che ha saputo cogliere e valorizzare il mio racconto con una motivazione che mi emoziona e mi onora.”
La giuria ha così valutato il racconto di Adriana Valenza:
«“Il calore del pane” di Adriana Valenza, scrittrice lucida e attenta, è un racconto intenso e delicato, che trasmette un profondo senso di radicamento e memoria. Attraverso il ricordo di un luogo e di una vita, restituisce l’importanza al pane, alimento semplice ma fortemente simbolico. La trama coinvolgente si sviluppa con fluidità, collegando l’evoluzione del protagonista della vicenda con la riscoperta di una comunità. La lettura casuale di un manoscritto ritrovato nella baita – dove una fornaia ha annotato la sua storia e la chiusura della propria attività, segnata dallo spopolamento del paese montano in cui aveva sempre vissuto, diventa il fulcro narrativo. Le immagini evocative e il finale di grande impatto emotivo rendono questo testo toccante e significativo, premiato anche per la freschezza e la vivacità della descrizione.»

