CALTANISSETTA. Riceviamo e pubblichiamo comunicato della Cgil sulla recente operazione di contrasto all’immigrazione clandestina condotta dalla Polizia che ha interessato anche la provincia di Caltanissetta.
“L’operazione condotta dalla Polizia di Stato rappresenta un intervento significativo nel contrasto all’immigrazione clandestina in Italia, ma conferma ancora una volta come la criminalità organizzata trae vantaggio dallo stato di bisogno e dalla vulnerabilità dei migranti. La portata dell’operazione, che ha coinvolto 23 province e si è concentrata sulle pratiche illecite legati al Decreto Flussi, mettendo in luce un sistema organizzato di falsi contratti di lavoro e false attestazioni di soggiorno per favorire l’ingresso di stranieri irregolari, anche con la connivenza di datori di lavoro.
In provincia di Caltanissetta i controlli si sono concentrati nei comuni di Gela e Niscemi. Sono stati denunciati. per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina 2 soggetti, un datore di lavoro di una ditta di produzione di ortaggi e un cittadino straniero regolare. Oltre all’espulsione di altri due immigrati irregolari. Nel ringraziare le forze dell’ordine ci preme sollevare anche alcune riflessioni.
Da un lato, colpire le organizzazioni criminali che speculano sui migranti è fondamentale per garantire legalità e proteggere i diritti di chi cerca di integrarsi regolarmente. Dall’altro, il fenomeno dell’immigrazione clandestina è complesso e spesso alimentato da lacune normative, lungaggini burocratiche e domanda di lavoro in settori specifici, in particolar modo quello dell’agricoltura. Operazioni come questa, pur necessarie, potrebbero non essere sufficienti se non accompagnate da politiche migratorie più efficaci e da percorsi legali accessibili per i lavoratori stranieri.
In sintesi, l’operazione è un passo importante per contrastare l’illegalità, ma il problema dell’immigrazione clandestina richiede soluzioni strutturali che vadano oltre il solo intervento repressivo. E qui arriviamo al vero nodo. Nonostante le varie operazioni sin qui condotte dalla magistratura e dalle forze dell’ordine hanno rilevato come il Decreto Flussi sia un sistema non idoneo a regolare l’ingresso dei lavoratori stranieri in Italia, in questi giorni il governo nazionale ha annunciato un nuovo decreto.
A nostro avviso con un annuncio spot non si risolveranno i numerosi problemi riscontrati fino ad oggi legati all’illegalità e allo sfruttamento dei lavoratori immigrati, in modo particolare quelli dell’agroalimentare. Aziende agricole fittizie a danni di lavoratori stranieri che pagano per ottenere il nulla osta e poi si trovano senza lavoro né documenti. O lavoratori che iniziano l’iter e poi non arrivano ad ottenere i documenti per cause burocratiche. È necessario affrontare il problema in modo serio attraverso l’abolizione della BossiFini per la sua incapacità di gestire i flussi migratori in modo umano ed efficace. L’operazione di oggi a Caltanissetta e in altre province conferma che il sistema attuale favorisce illegalità, irregolarità e sfruttamento, come dimostrato dalle pratiche fraudolente scoperte.
Tuttavia, una semplice cancellazione non basterebbe: serve una riforma strutturale che introduca canali legali, protegga i diritti dei migranti e risponda alle esigenze del mercato del lavoro italiano. La sfida è trovare un equilibrio tra legalità, integrazione e contrasto alla criminalità, senza cedere a narrazioni emergenziali o repressive, cominciando a regolarizzare i 200 mila lavoratori irregolari che già vivono e lavorano in Italia”.
Il segretario generale Flai Cgil Sicilia Antonino Russo
Il segretario generale di Caltanissetta Flai Cgil Giuseppe Randazzo

