Salute

Gela. Al via “EsserCi”, al fianco degli adolescenti più fragili: un progetto selezionato da Con i Bambini per combattere la povertà educativa minorile

Redazione 3

Gela. Al via “EsserCi”, al fianco degli adolescenti più fragili: un progetto selezionato da Con i Bambini per combattere la povertà educativa minorile

Gio, 29/05/2025 - 10:08

Condividi su:

Si parla di circa l’8 per cento di popolazione giovanile siciliana che sperimenta un disagio psicologico che potrebbe sfociare in disturbi mentali veri e propri. Il 50% delle patologie psichiatriche negli adulti, inoltre, inizia prima dei 14 anni , mentre un terzo delle persone che soffrono di depressione clinica da adulti ha avuto un esordio prima di 21 anni. Senza contare che la pandemia ha peggiorato la situazione mentale di adulti e adolescenti, con ripercussioni maggiori sui più giovani.

Si potrebbe partire da questi primi dati per capire quanto sia necessario pensare, anche velocemente, a interventi che guardino in maniera più attenta al mondo degli adolescenti, pensando soprattutto a interventi non calati dall’alto, ma che prevedano percorsi da fare insieme per sviluppare il protagonismo giovanile.

Ecco perchè “EsserCi” è uno dei progetti selezionati da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che interverrà nella zona a sud di Caltanissetta, specificamente nei Comuni di Gela, Niscemi, Mazzarino e Riesi. In tutto 42 i mesi previsti per la durata del progetto che ha come capofila l’associazione Arci “Le Nuvole” e, come partner: i Comuni di Gela, Niscemi, Mazzarino e Riesi,  l’associazione “I Girasoli Onlus”, il Centro di Educazione Ambientale, l’Istituto per la Ricerca Sociale, la scuola secondaria superiore “C.M.Carafa” Mazzarino e Riesi,  l’Istituto comprensivo “Don Bosco” di Gela, la scuola secondaria di secondo grado “Leonardo da Vinci” di Niscemi, la scuola secondaria di di secondo grado “E. Morselli” di Gela.

Un territorio, quello in cui opererà l’intervento, considerato il più popoloso della provincia, che tuttavia negli ultimi anni ha subito una forte crisi demografica a causa della chiusura dello stabilimento petrolchimico dell’ ENI e dell’assenza di valide alternative occupazionali.

«La popolazione giovanile della fascia 11-18 anni che risiede all’interno di quest’area – si legge nel progetto – è di 10.901 unità (dato ISTAT rilevato al 1/1/2023), pari al 52% del totale provinciale. La crisi economica e sociale, colpendo le famiglie si riversa inevitabilmente sui soggetti più fragili, gli adolescenti, con l’esplodere di fenomeni devianti e l’aumento della dispersione scolastica, come sottolineato dalla Presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta nella Relazione per l’avvio dell’anno giudiziario in corso: “L’emergenza sanitaria e le restrizioni collegate al lockdown hanno accentuato tale problematica, acuendo i conflitti familiari, la discriminazione tra le fasce sociali e le condizioni di marginalità, generando nuove povertà e ulteriore devianza. La dipendenza dei minori da sostanze stupefacenti e/o da alcool, ascrivibile a disagi psichici e disfunzioni familiari gravi, è sempre più invasiva sia per l’incremento sia per la varietà delle sostanze e per il conseguente diverso atteggiarsi della dipendenza”. Attualmente le risposte a questo malessere sono insufficienti sia nei tempi (lunghe attese per le prese in carico nei consultori familiari e/o nei DSM locali) che negli spazi (pochi spazi di accoglienza pubblici)».

 «Abbiamo deciso di partecipare a questo bando – ha spiegato, alla conferenza stampa che ha lanciato il progetto, Luciana Carfì, presidente dell’associazione “Arci “Le Nuvole”, l’ente capofila del progetto – perché ci chiedevamo come potere intervenire in un territorio che risente fortemente della mancanza di servizi, di supporto. I consultori familiari, per esempio, non hanno più il personale,  quello che c’è non riesce a soddisfare le richieste. La stessa cosa il centro di salute mentale, la neuropsichiatria infantile. Sono anche in aumento i casi di TSO negli adolescenti per uso di sostanze stupefacenti. Un territorio nel quale emerge anche un problema di aumento eccessivo dei disturbi alimentari, contro i quali le famiglie chiedono aiuto. Sono, infatti, aumentate le dipendenze da videogiochi, da alcool e internet, sono anche aumentati i disturbi alimentari, quindi era necessario mettere in campo una serie di professionalità esperte in diversi ambiti. Noi metteremo loro a disposizione psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti, neuropsichiatri, esperti educatori in maniera da creare un clima in cui i ragazzi possano trovare un ascolto reale. Facendoli soprattutto diventare protagonisti attivi del loro stesso percorso di vita».

“EsserCi” vuole veramente essere l’occasione per intervenire in maniera sinergica in un territorio fortemente in crisi dal punto di vista economico e sociale, dove negli ultimi anni si riscontra un notevole incremento dei casi di accesso ai servizi di salute mentale da parte di minori che spesso vivono in solitudine e in silenzio, per stare concretamente al fianco dei minori più fragili sostenendoli concretamente  attraverso azioni che puntano a sostenerli nell’età evolutiva dal punto di vista psicosociale ed educativo.

Un progetto che punta a strutturare una rete di presidi, luoghi fisici già esistenti che svolgono già attività aggregative, dislocati nei diversi Comuni, facilmente accessibili e aperti all’intera comunità, dove attivare nuovi servizi di ascolto e accompagnamento per quei minori e adolescenti, di età compresa tra gli 11 e i 18 anni, che presentano condizioni di fragilità emotiva e/o psicologica, e realizzare laboratori esperenziali e creativi che favoriscano il protagonismo giovanile. Un lavoro che rafforzerà la rete di presidi sociali già esistente nel  territorio in una logica complementare o di integrazione tra scuola, servizi territoriali,  associazioni, enti, comunità.

«Abbiamo subito sposato il progetto – ha affermato il sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti  – anche perchè crediamo nella forza del partenariato e nella condivisione degli obiettivi che ci consentono di approcciarsi al mondo  giovanile, i cui segnali, da adulti, spesso non riusciamo a comprendere. Purtroppo le amministrazioni, quindi anche la nostra, sovente si ritrovano a dovere risolvere la questione legata alla carenza di personale e non tanto di risorse economiche perché i progetti ci sono e sono anche belli. Quello che stiamo varando oggi lo è e ci saremo in ogni fase».

«Un progetto interessante da tanti punti di vista – ha aggiunto la vice sindaca di Mazzarino, Anna Comandatore – e anche molto utile perchè, per esempio, anche nel nostro Comune si comincia a vivere un momento difficile che coinvolge i ragazzi perchè crescono gli atti di microcriminalità, così come è aumentato nei più giovani l’assunzione della droga. Abbiamo, quindi, veramente bisogno della presenza di progetti che possano aiutare gli adolescenti. Spero anche che, alla fine dei 42 mesi, durante i quali “EsserCi” farà la sua parte, potremo essere in grado di raccogliere i frutti e proseguire autonomamente».

La rete è sicuramente uno dei valori di questo progetto. Rete nella quale la scuola gioca un ruolo fondamentale.

«La scuola è sicuramente il luogo in cui si manifesta maggiormente il disagio giovanile – ha tenuto a sottolineare la dirigente scolastica della scuola secondaria di secondo grado  “Leonardo da Vinci” di Niscemi, Viviana Morello -.  Le dipendenze, per esempio, sono uno dei problemi che ci ritroviamo ad affrontare negli ultimi anni. Ma ci sono anche tante altre forme di disagio a cui guardare. Io, quest’anno, ho dovuto più volte chiamare il pronto soccorso perché alcuni ragazzi sono stati colpiti da attacchi di panico e non riuscivamo ad aiutarli. Ben vengano, quindi, questi progetti e soprattutto quelli come “EsserCi” che nascono dalla sinergia di intenti».

«Le scuole oggi si ritrovano con un  carico di lavoro eccessivo – ha sottolineato la dirigente scolastica della scuola secondaria di di secondo grado “E. Morselli” di Gela, Viviana Aldisio –  ma non solo di lavoro materiale.  Noi siamo la cabina di legge, l’incubatore di tutte le problematiche di rete. La popolazione giovanile registra il  malessere sociale che spesso dipende dai contesti familiari a cui questi ragazzi appartengono e dobbiamo farci i conti. Noi lavoriamo durante tutto l’anno con tante realtà, dalle associazioni ai club service, e siamo convinti che solo dalla sinergia nascono i frutti migliori. Mi sento veramente di fare un applauso a tutti perché questo progetto è il risultato, l’espressione di una rete solida composta da tanti professionisti in grado di fare la differenza».

 «Teniamo a precisare che noi abbiamo avuto e abbiamo solo la visione – ha concluso la Carfì – ma saranno loro i minori, a dirci quali strumenti saranno i più adatti a renderli reali protagonisti. Non a caso la prima delle azioni sarà la somministrazione di un questionario anonimo per oltre 3mila giovani del comprensorio interessato per provare a capire cosa sentono, come si sentono, come si percepiscono.  Da lì partiremo per un lungo viaggio tutti insieme».

Alla conferenza stampa, che  ha illustrato le varie fasi del progetto e il ruolo dei singoli attori, erano presenti: Luciana Carfì, presidente del circolo Arci “Le Nuvole”, capofila del progetto; il sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti; la vice sindaca di Mazzarino, Anna Comandatore: la dirigente scolastica della “Leonardo da Vinci” di Niscemi, Viviana Morello; la dirigente scolastica dell’ “E. Morselli” di Gela, Viviana Aldisio; Giuseppe Montemagno, presidente regionale Arci Sicilia; i partner del progetto: Melania Aiesi, ” I girasoli Onlus”; Manuel Zafarano, Centro educativo ambientale; Aurora Morreale, psicologa e psicoterapeuta, e Serena Martellino, neuropsichiatra infantile, entrambe in forze nel progetto.