Salute

Quindici migranti diventano esperti potatori di ulivi dopo corso di formazione, iniziativa a Scordia su un terreno confiscato alla criminalità

Redazione 3

Quindici migranti diventano esperti potatori di ulivi dopo corso di formazione, iniziativa a Scordia su un terreno confiscato alla criminalità

Gio, 27/02/2025 - 10:58

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Quindici migranti diventano esperti potatori di ulivi. Accade a Scordia, in provincia di Catania, dove, in un terreno tolto alla criminalità organizzata, si è concluso il corso di potatura della scuola ‘Guido Pannelli’ di Spoleto. Destinatari degli incontri di formazione erano i beneficiari dei progetti Sai (Sistema accoglienza e integrazione) per adulti e minori stranieri non accompagnati di Acireale e Catania, accolti nelle strutture gestite dal Consorzio di cooperative sociali ‘Il Nodo’. Per due giorni una quindicina di giovani hanno studiato le migliori tecniche di potatura del piccolo uliveto che sorge nel terreno confiscato. Si è cominciato martedì con una lezione frontale teorica: la struttura della pianta dell’ulivo, la diffusione nel mondo, il mercato dell’olio d’oliva, la migliore gestione dei frutti, i meccanismi autonomi di difesa della pianta dagli agenti patogeni. Concetti spiegati con cura dai tutor e fatti propri dagli studenti con esempi e semplificazioni. Terminata la parte teorica, si è poi passati alla parte pratica: l’applicazione, sulla pianta, di quanto studiato sulle slide. Gli alberi sono stati quindi potati seguendo le regole del vaso policonico, che garantisce una maggiore produttività mantenendo la pianta in salute e permette la lavorazione e la raccolta da terra. Gli ospiti dei Sai di Catania e Acireale si sono quindi allenati a rimettere in sesto un uliveto abbandonato, applicando sotto la guida dei docenti le tecniche appena apprese. Al termine delle lezioni teoriche e pratiche a tutti è stato rilasciato un attestato di partecipazione. “Il lavoro in agricoltura ha ormai bisogno di un altissimo livello di specializzazione – spiega Fabrizio Sigona, presidente del Consorzio ‘Il Nodo’ -. Queste professionalità, però, non sempre sono presenti sul mercato, nonostante siano molto richieste dalle aziende che hanno un modo etico di lavorare e che tengono particolarmente alla qualità del prodotto che coltivano. Avviare a un impiego qualificato questi ragazzi, anche tramite i tirocini formativi che faranno in futuro, significa combattere attivamente le economie illegali – conclude Sigona – e praticare una vera integrazione, basata anche sulle competenze”.

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