Salute

Sicilia, la terra dove la paura della “grande sete” è una realtà

Sergio Cirlinci

Sicilia, la terra dove la paura della “grande sete” è una realtà

Ven, 12/04/2024 - 15:02

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Mentre la politica parla, litiga per le poltrone, è impegnata nelle liste da completare, i cittadini assistono impotenti a quella che si prospetta essere un’estate caratterizzata da una crisi idrica molto grave.
I nisseni sono storicamente abituati alla presenza sui nostri tetti di recipienti, ad interruzioni continue e a turni stressanti, nonostante paghino tariffe tra le più alte d’Italia.
Giusto dire però che da qualche anno, rotture a parte, le cose sono migliorate e il pensiero di tornare al passato, con estenuanti attese per lunghi periodi a secco, comincia a mettere ansia ai cittadini.
Oggi, colpevole anche il problema della mancanza di piogge, rischiamo di tornare ai periodi più neri delle crisi idrici, con turni di distribuzioni che si prevedono essere molto lunghi.


Il governo regionale si sta attivando, forse tardivamente, a trovare delle soluzioni, che probabilmente andavano cercate e messe in pratica già da tempo.
Un detto catanese recita “Doppu cha c’arrubaru a sant’ajata, ci ficiru i porti ‘i ferru!”
In alcuni comuni, come ad esempio ad Agrigento, che ha addirittura minacciato di rinunciare al titolo “città della cultura”, dove sicuramente hanno sempre sofferto la sete più dei nisseni, i turni sono già passati da giorni alterni ad una settimana e, in altri, non sono mancate ordinanza dove si invitava la cittadinanza ad un invito più responsabile dell’acqua.
Caltanissetta fortunatamente non è ancora a questi livelli, ma è forse meglio organizzarsi per tempo che ritrovarsi di botto con i recipienti vuoti.
Nessuno pensi, come successo in passato, di risolvere il problema aumentando le riserve; se dai rubinetti non esce acqua, i recipienti resteranno comunque vuoti, ed anche il ricorrere ad autobotti private sarà un problema.
La campagna elettorale in corso, probabilmente distrae i candidati e l’attuale amministrazione, ma sarebbe bene inserire nei vari programmi anche questa problematica, affrontando anche le salatissime tariffe che si pagano per un servizio non proprio efficiente, dando seguono anche ad iniziative già intraprese, vedi raccolta firme.
Siamo nel 2024 e tutto ciò non dovrebbe succedere, ed anche se il clima non ha aiutato, è il caso di ricordarsi che la Sicilia è un’isola, ha un buon numero di invasi che, se fossero efficienti, potrebbero sicuramente metterci al riparo da futuri problemi.
Quindi cari candidati, non ritenete opportuno inserire anche questa problematica nei vostri programmi ?


I cittadini vi chiedono di intervenire, non a parole e, pur sapendo che i problemi sono molteplici, sanno bene che il compito della politica è quello di risolverli.
Siamo stanchi di subire in silenzio, siamo stanchi di chinare sempre il capo, come per tanti altri disservizi. Oltre a chiedere il voto, dite ai cittadini come intendete affrontare anche questa grave situazione che si prospetta all’orizzonte.
Prima di pensare al Ponte, forse sarebbe opportuno “dar da bere agli assestati”, considerando anche che l’Onu, con la risoluzione del 28 luglio 2010, ha dichiarato l’accesso all’acqua un diritto umano. Ad Maiora

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