Salute

Romania: delegazione italiana S&d interroga Ue sul caso del nisseno Filippo Mosca

Redazione

Romania: delegazione italiana S&d interroga Ue sul caso del nisseno Filippo Mosca

Gio, 15/02/2024 - 19:04

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“Qualche giorno fa, il tribunale locale ha respinto nuovamente la richiesta di arresti domiciliari per Filippo Mosca, il cittadino italiano di 29 anni, originario di Caltanissetta, detenuto in Romania. Siamo molto preoccupati per la sua tenuta psicofisica”. Lo afferma in una nota l’eurodeputato Pietro Bartolo, primo firmatario di un’interrogazione alla Commissione europea sottoscritta da tutta la delegazione italiana di S&d al Parlamento europeo per attenzionare il caso di Filippo Mosca.

“Filippo Mosca – evidenzia Bartolo – si trova ormai da mesi all’istituto penitenziario di Poarta Alba di Costanza, considerato uno dei peggiori in Europa e gia’ oggetto di condanne dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per trattamenti degradanti e inumani. Le condizioni di detenzione denunciate da Filippo, dai suoi avvocati e dalla famiglia sono molto gravi, al limite della dignita’ umana”. L’interrogazione, depositata la scorsa settimana, ripercorre anche la vicenda processuale di Mosca. Stando alle dichiarazioni dell’avvocato difensore di Filippo, si legge, “nel processo risulterebbero incongruenze, sarebbero state utilizzate delle intercettazioni che non erano autorizzate e il cui contenuto e’ stato completamente alterato”.

“Oltre alla vicenda processuale opaca – prosegue il testo – la famiglia di Filippo si e’ vista respingere la richiesta di affidarlo ai domiciliari, cosi’ come e’ stata respinta la documentazione che attesta i suoi problemi sanitari o il tentativo di fargli avere i suoi medicinali”. Viene inoltre sottolineato che le attuali condizioni di detenzione di Mosca “sono in via di deterioramento” e che “vi e’ enorme preoccupazione per il suo stato di salute psico-fisica che potrebbe sfociare nel rischio concreto di azioni estreme”.

Oltre a interrogare la Commissione se e’ a conoscenza del caso, i deputati chiedono alla stessa di “richiamare la Romania al rispetto delle norme sulle condizioni carcerarie stabilite dal Consiglio d’Europa e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”

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