Salute

Caltanissetta, ASP e Caponnetto insieme per “educare all’affettività e al rispetto di genere”

Redazione 3

Caltanissetta, ASP e Caponnetto insieme per “educare all’affettività e al rispetto di genere”

Dom, 26/11/2023 - 13:30

Condividi su:

ICS A. Caponnetto Educare all’affettività e al rispetto. La Parità di Genere. Dott. Ssa Priulla. La violenza di genere, ha radici storiche e sociali profonde. Codici culturali e modelli educativi fondati su stereotipi normano i rapporti tra i sessi e i modelli di comportamento che, in tal modo, vengono perpetuati. Da tale consapevolezza, nasce l’ intento di diffondere tra i giovani modelli culturali e relazionali rispettosi delle differenze di genere al fine di prevenire la violenza contro le donne.

Nell’’Istituto Comprensivo “A. Caponnetto” di Caltanissetta”, prende il via il progetto “Educare all’affettività, al rispetto e prevenire la violenza di genere” ad opera dell’Asp nelle figure della Dott.ssa Milena Avenia, pedagogista Dirigente, la Dott.ssa Rosanna Randazzo, assistente sociale, la Dott.ssa Lucia Genco Russo, infermiera professionale, la Dott.ssa Fabrizia Gioè, pedagogista volontaria.

Seguendo una metodologia “learner-oriented” , nella conduzione degli incontri con gli studenti, si dà ampio spazio alla discussione, valorizzando i bisogni, le opinioni, le esperienze e le emozioni, con focus sullo sviluppo di meta-competenze e abilità sociali (saper prendere decisioni, saper comunicare, pensiero critico e creativo) cruciali per la costruzione di relazioni socio-educative efficaci.

Particolare attenzione viene posta sul riconoscimento dei condizionamenti culturali e sociali provenienti dagli stereotipi di genere, sull’acquisizione di modelli comunicativi positivi nella relazione fra i sessi, sulla conoscenza delle caratteristiche e dinamiche della violenza contro le donne. In linea con il progetto in atto, ed alla luce degli ultimi avvenimenti di cronaca, l’istituto Comprensivo “A. Caponnetto”, il 24 Novembre, ha avuto il piacere di ospitare l’incontro di formazione dal titolo “Educazione alla Parità di genere”, una scelta consapevole per la prevenzione della violenza, tenuto dalla Dott.ssa Graziella Priulla, sociologa della comunicazione e della cultura e saggista, docente prima associata e poi ordinaria di “Sociologia dei processi culturali e comunicativi” all’ Università di Catania dal 1976 a 2015.

Tra i suoi studi, gli stereotipi di genere e il sessismo. La Dott.ssa Priulla con garbo e convinzione, sostiene come occorra quotidianamente parlare non solo della violenza esplicita, ma anche di quella implicita, delle matrici della violenza. Le cause della violenza di genere sono antiche come è antico il patriarcato. Oltre a quello che chiamiamo “femminicidio”, esiste una serie infinita di violenze fisiche, psicologiche, economiche e simboliche. Il lavoro da fare è molto lungo. La concezione dell’uomo cacciatore e della donna preda è antica come l’umanità.

Il linguaggio veicola la violenza nei confronti delle donne in moltissimi modi: basti pensare a quante esclamazioni contengono riferimenti alla donna come una ‘poco di buono’ inchiodando le donne all’unica possibilità consentita, cioè comportamento sessuale puro e impuro. Ne risulta che se ogni donna è potenzialmente una ‘poco di buono’, bisogna controllarla, tenerla chiusa, stare attenti perché la vocazione femminile è questa. Lunghissimo il lavoro da fare sul linguaggio quotidiano. I bambini sentono ogni giorno insultare le donne con epiteti terribili.

Le buone pratiche per la prevenzione della violenza maschile contro le donne dovrebbero partire dall’asilo. L’ideale sarebbe partire dalla famiglia che dovrebbe dare il buon esempio, ma spesso non lo fa. In Italia sette milioni di donne subiscono violenza domestica quotidianamente, quindi è un’utopia immaginare che tutte le famiglie abbiano questa consapevolezza.

Per questo, il luogo dove è possibile offrire modelli positivi è la scuola. Ci sarebbe da fare anche un grandissimo lavoro sui mass media, ma finchè i mass media saranno ispirati solo ai pensieri commerciali, sarà difficile che cambino. A tutti noi, in realtà, può essere affidato il compito di cambiare il mondo.

Non dobbiamo rincorrere i luoghi comuni. Interroghiamoci se i modelli che ci offrono ci piacciono e se, soprattutto, ci lasciano liberi e libere di esprimerci. Chiediamoci se veniamo rispettati. Messaggi di una significatività profonda ed essenziale. Un grazie alla Dott.ssa Graziella Priulla, alla Dott.ssa Milena Avenia e al suo staff, alle referenti della formazione dell’ICS “A. Caponnetto”, Dott.ssa Serena Miceli e Prof.ssa Antonella Lattuca, al Dirigente Maurizio Lomonaco e ai docenti tutti che hanno preso parte all’incontro.

Pubblicità Elettorale