Salute

Caltanissetta, Ass. Ligabue si appella al Sindaco Gambino: “Vertici Asp sordi e reticenti”

Redazione 2

Caltanissetta, Ass. Ligabue si appella al Sindaco Gambino: “Vertici Asp sordi e reticenti”

Mar, 22/11/2022 - 11:49

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Riceviamo e pubblichiamo un’amara lettera da parte dell’Associazione Ligabue, realtà che supporta e sostiene le persone con Disagio Psichico e loro familiari.

Il Presidente Salvatore Pecoraro e il segretario Claudio Lombardo chiedono l’intervento del Sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino, in merito alla vicenda che continua a perdurare all’ASP.

A seguire il testo integrale:

Sconcerto, rabbia, preoccupazione, allarme sono questi i sentimenti che ci assalgono (e sappiamo essere condivisi da larga parte della popolazione della provincia di Caltanissetta) di fronte l’atteggiamento reticente della Direzione Strategica dell’ASP di Caltanissetta.

In un precedente comunicato avevamo affermato che la sensazione era di trovarsi di fronte ad un muro di gomma, oggi, con assoluta serenità, non possiamo che riconfermare quel giudizio con una ulteriore aggravante: un muro di gomma inadempiente eirrispettoso delle istanze e dei bisogni della cittadinanza della nostra provincia.

Inadempiente lo dicono le quotidiane lamentele che possiamo leggere sui social e negli organi di informazione, si moltiplicano i comitati, le petizioni che denunciano il preoccupante stato della sanità, le lunghe liste di attesa per accedere alle prestazioni, la carenza di servizi e personale, i tanti, troppi disagi che colpiscono persone già fragili.

Come Associazione di Tutela delle Persone con Disagio Psichico, dei loro familiari abbiamo più volte denunciato i gravissimi ritardi, le carenze del Dipartimento di Salute M. Abbiamo più volte sollecitato l’avvio di un confronto per fare il punto e provare a trovare un percorso che portasse alla risoluzione delle tante criticità esistenti.

Abbiamo dichiarato la nostra volontà ad offrire la nostra fattiva collaborazione, per tutta risposta abbiamo ricevuto una denuncia per diffamazione a mezzo stampa e una intimazione a lasciare i locali che oltre venti anni fa ci sono stati concessi dall’ASP per lo svolgimento delle nostre attività (che peraltro ci è stata notificata due anni dopo la richiesta). Nessuna disponibilità al confronto è venuta dalla Direzione Strategica dell’ASP che ha pure ignorato una istanza, inoltrata ai sensi di legge, di accesso agli atti per conoscere se fossero stati compiuti tutti gli atti propedeutici alla attivazione del Budget di Salute e dei Progetti Terapeutici Individualizzati così come previsto dalla Legge Regionale 16 ottobre 2019, n° 17 e dalle Linee Guida Budget di Salute approvate dalla Regione Sicilia con Decreto Assessoriale n° 662 del 08 luglio 2021: ad oggi, malgrado sia trascorsi i 30 giorni previsti dalle disposizioni previste dall’art. 5, commi 1, 2, 3 e 6 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Decreto Trasparenza), nessuna risposta è arrivata dall’ASP.

La mancata risposta entro i termini previsti dalla legge è un fatto gravissimo, lesivo dei diritti di tutti i cittadini ad essere informati su tutti gli iter ammnistrativi posti in atto da tutte le amministrazioni pubbliche, fornire le informazioni richieste non è una facoltà concessa alle P.A .ma un preciso dovere delle stesse, ogni omissione si configura come reato e non esiteremo a rivolgerci alla magistratura per far valere nostri diritti.

Dobbiamo aggiungere, ad onor del vero, nelle scorse settimane abbiamo incontrato il Dottor Cacciola, direttore del Modulo DSM Area nord, e il suo staff, incontro positivo seppur assolutamente interlocutorio, l’impegno, reciproco è stato quello di affrontare una per una tutte le questioni che riguardano la salute mentale. Abbiamo apprezzato la disponibilità del Dottor Cacciola, pur se restiamo convinti che il confronto tra istituzioni pubbliche e cittadini, le associazioni di tutela non sia una gentile concessione ma un atto dovuto e naturale, ma non possiamo che tornare a sottolineare la assoluta indisponibilità al confronto da parte della direzione strategica della ASP, asserragliata nel fortino di Via Cusmano, sorda alle istanze della città e della provincia tutta.

Questa chiusura ci allarma e preoccupa, è la viva testimonianza di una gestione della Sanità come fatto privato, scevro da qualsiasi attenzione verso un bene pubblico e un diritto sancito dalla Costituzione.

Non ci resta che rivolgerci al Sindaco della nostra città, di chiedergli di farsi attore attivo per indurre i vertici della nostra ASP ad avviare un confronto reale per la risoluzione dei tanti, troppi problemi che assillano la gestione delle politiche sanitarie nel nostro territorio. Contiamo su una sua iniziativa perche davvero la misura è colma.

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