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Italia, pedopornografia. Polizia Postale: 5.316 casi nel 2021, +47% in un anno

Redazione

Italia, pedopornografia. Polizia Postale: 5.316 casi nel 2021, +47% in un anno

Mer, 04/05/2022 - 10:21

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Nel corso del 2021 sono stati 5.316 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale, con un incremento del 47% rispetto all’anno precedente (3.243). In crescita anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, pari a 531, in maggioranza con un’età inferiore ai 13 anni (338 minori, quasi il 64% di cui 306 nella fascia 10-13 anni), ma cresce pure i casi di adescamento online dei bambini nella fascia 0 – 9 anni (32 casi).

 E’ quanto emerge dall’approfondimento sull’adescamento online, fenomeno cresciuto in seguito alla pandemia da Sar-Covid19, Giornata nazionale lanciata oggi alla vigilia della pedopornografia, che ricorre il 5 maggio, con la pubblicazione di un dossier dati e di una guida per i genitori, nell’ambito della tra la collaborazione la Polizia di Stato e Save the Children. 

I dati, viene spiegato, “rappresentano purtroppo solo la punta dell’iceberg di un fenomeno sommerso, che venire a fatica alla luce”. I pedofili o groomer (adulti adescatori interessati a minori), che sfruttano la rete ei suoi servizi per cercare di entrare in contatto con bambini e bambine, ragazzi e ragazze sono stati 208, pari al 15% del numero complessivo degli indagati per lo scambio di materiale pedopornografico (1.421 adulti). 

Per poter loro di entrare in contatto, condurre l’interazione diretta e governare i rapporti sul web con le bambine, i bambini e gli adolescenti. L’accordo tra la Polizia di Stato e Save the Children – sancito dal Protocollo d’intesa per la tutela dei minori e la prevenzione degli abusi online, siglato il 5 febbraio 2021 – è volto a favorire l’accesso dei minori a un ambiente online più sicuro, a prevenire i rischi connessi a un utilizzo non consapevole della rete, tra cui il cyberbullismo, a prevenire gli abusi sessuali online, promuove attività di prevenzione, segnalazione ed emersione precoce di potenziali abusi. 

“La pandemia da Sars-Covid19 ha imposto a bambini e adulti cambiamento un repentino di molte abitudini. Milioni di utenti, anche piccolissimi, hanno dovuto ricorrere al web per proseguire molteplici attività quotidiane, dal lavoro allo studio, in sicurezza dal rischio epidemiologico. Gli effetti complessivi hanno investito anche il mondo della devianza online, incrementando la presenza di pedofili, pedopornografi e adescatori.Di conseguenza, un numero crescente di bambini, bambine e adolescenti sono stati approcci sul web da soggetti adulti, interessati a intraprendere conversazioni sessuali, a ricevere da loro immagini private, a commettere abusi online sino ad arrivare a richiedere un incontri sessuali off-line”.

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