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Caltanissetta, apertura dell’anno giudiziario: lotta a Cosa Nostra e mafia nigeriana

Redazione 2

Caltanissetta, apertura dell’anno giudiziario: lotta a Cosa Nostra e mafia nigeriana

Sab, 22/01/2022 - 11:23

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“Nel territorio del distretto Cosa nostra e’ stata l’organizzazione mafiosa di principale riferimento, dedita al traffico degli stupefacenti e, in misura minore, laddove permaneva ben strutturata una famiglia tradizionale di Cosa Nostra (Pietraperzia e Barrafranca), al controllo dell’economia legale (soprattutto nel settore dell’edilizia, del movimento terra, della raccolta e smaltimento dei rifiuti e dei relativi appalti, dell’agricoltura, grazie all’illecito accaparramento di lotti di terreni, anche demaniali, poi utilizzati per ottenere illecitamente pubblici contributi), mantenendo capacita’ di infiltrazione anche nei territori di altre Regioni (Lombardia) oltre che in paesi stranieri (Germania, in particolare)”.

E’ quanto ha affermato il presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta Maria Grazia Vagliasindi, illustrando la sua relazione in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario.

“In alcuni territori dell’ennese – ha aggiunto – e’ comunque presente un’influenza dei clan catanesi, ed in particolare del clan Cappello. Piu’ variegato il panorama mafioso nei territori di Gela e Mazzarino e Niscemi dove insieme a Cosa nostra, con le due fazioni Rinzivillo ed Emmanuello, e’ presente, mantenendo i rapporti con la ‘Stidda’. Accanto a questa associazione mafiosa ha operato anche il cosiddetto clan “Alferi” presente esclusivamente a Gela.

L’attivita’ assolutamente prevalente e maggiormente remunerativa e’ stata quella del traffico degli stupefacenti. L’attivita’ estorsiva, in particolare quella nei confronti dei piccoli esercenti, e’ rimasta tradizionale fonte di reddito criminale ed e’ finalizzata al controllo del territorio da parte dell’organizzazione criminale. Ha operato a Caltanissetta, per la prima volta, nel settore degli stupefacenti anche un’organizzazione nigeriana idealmente riconducibile ad organizzazioni criminali tradizionali nigeriane (“Eye”) con caratteristiche inequivocabilmente mafiose (riti di iniziazione, sostegno economico agli affiliati, sostegno ai detenuti, omerta’, ricorso sistematico alla violenza)”.

I minori, in particolare a Gela e Niscemi, continuano ad essere arruolati dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso per commettere danneggiamenti, furti, spaccio di stupefacenti.

“Si tratta, di minori gravitanti in contesti socio ambientali degradati, che finiscono per aggregarsi al gruppo mafioso, rendendosi disponibili a commettere ogni tipo di reato per realizzare vantaggi economici anche solo al fine di acquisire un ruolo di “prestigio” sia all’interno della stessa organizzazione criminale che all’esterno.

Sono cooptati per commettere danneggiamenti e incendi di esercizi commerciali o di vetture. Sono attratti dalla mafia, dalle sue regole e dalle sue gerarchie, dall’abbaglio di inserirsi in un mondo di potere senza il sacrificio dello studio”.

Non mancano le altre tipologie di reato. Sono in aumento nel distretto di Caltanissetta, le iscrizioni dei reati per stalking che hanno fatto registrare un incremento del 18%, 316 rispetto alle 268 dello scorso anno, e i reclutamenti di minori nelle file della mafia.

In diminuzioni i furti in abitazione, i reati in materia di stupefacenti e quelli contro la pubblica amministrazione.

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