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L’ex confindustriale Montante: “Gli accessi abusivi li faceva fare Cicero”

Redazione

L’ex confindustriale Montante: “Gli accessi abusivi li faceva fare Cicero”

Sab, 04/12/2021 - 01:58

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“Non sono stato io l’artefice di accessi abusivi al sistema informatico ne’ li ho mai disposti. Erano iniziative assunte da Alfonso Cicero che si preoccupava di assumere informazioni per poi procedere a denunce nei confronti delle persone oggetto di accesso abusivo”. Lo ha detto Antonello Montante sentito oggi in aula nel corso del processo sul cosiddetto “Sistema Montante” che si celebra in abbreviato dinanzi alla Corte d’Appello di Caltanissetta e che vede imputato oltre allo stesso ex leader di Confindustria Sicilia altre quattro persone. Montante in primo grado e’ stato condannato a 14 anni per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. Il riferimento di Antonello Montante e’ all’ex presidente dell’Irsap Alfonso Cicero, uno dei principali accusatori dell’ex leader di Confindustria Sicilia. “Proprio in corrispondenza di quegli accessi – ha aggiunto Montante – guarda caso venivano fatte le varie denunce. Una volta a Di Vincenzo, poi a Iacuzzo, a Crisafulli etc. C’era proprio una correlazione temporale”. Sulle carriere fatte dagli esponenti delle forze dell’ordine, Il maggiore Ettore Orfanello, il colonnello Gianfranco Ardizzone, il colonnello Giuseppe D’Agata, il poliziotto Marco De Angelis – tutti imputati nel processo – Montante ha aggiunto: “Sono cose con cui non avevo niente a che spartire. Non era roba che interessava Confindustria”. La prossima udienza e’ fissata per il 18 dicembre.

Immediata la replica di Alfonso Cicero che dice all’Adnkronos: “Mi sono insediato all’Irsap in una data successiva agli accessi abusivi di cui parla Montante, quindi prima tutto ha detto delle bugie, ed è dimostrato con gli atti. Integrerò la denuncia nei suoi confronti, come reato continuato”. E poi spiega: “Già nel mese di settembre scorso ho presentato una corposa denuncia all’autorità giudiziaria per calunnia e diffamazione nei confronti di Antonio Calogero Montante e del suo sodale Diego Disimone Perricone, per le spudorate offese e le palesi falsità propalate a mio danno nelle udienze tenutesi nei mesi scorsi innanzi la corte di appello di Caltanissetta. Anche oggi il Montante ha reiterato, come suo solito, nel corso dell’udienza celebratasi innanzi la Corte di Appello di Caltanissetta, le stesse calunnie e falsità a mio danno che saranno oggetto di ulteriore denuncia presso l’autorità giudiziaria”.

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