“La morte di Viviana Parisi a causa del gesto suicidario come conseguenza del lancio dal traliccio e’ l’unica compatibile con le risultanze investigative” e “c’e’ la certezza che la morte del piccolo Gioele non possa essere collegata, neanche indirettamente, all’azione umana”.
Lo scrive il Gip Eugenio Aliquo’ nell’ordinanza con cui ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte della 41enne Dj e del figlio di 4 anni.
Il giudice “condivide pienamente la ricostruzione” della Procura sottolineando “l’onesta’ intellettuale” dei Pm nel riconoscere di “non avere potuto dare risposte certe sulle cause della morte” del bambino.
La decisione del Gip e’ arrivata a conclusione dell’udienza camerale che si e’ tenuta il 22 ottobre scorso, dopo che i legali delle famiglie di Viviana Parisi e Gioiele Mondello si erano opposti all’archiviazione dell’inchiesta avanzata dal procuratore di Patti, Angelo Cavallo, il 29 luglio.
“Il corpo della donna – scrive il giudice Aliquo’ nelle 495 pagine del decreto di archiviazione – presenta tutti i segni compatibili con un decesso dovuto a una precipitazione dall’alto, dunque compatibile con la caduta dal traliccio”. E le lesioni riscontrate sono state “causate in via esclusiva da tale caduta e non sono riconducibili all’opera di terzi”. Il corpo del bambino, invece, ricostruisce ancora il Gip, “presenta segni di morsi di animali post mortem, eseguiti su un corpo privo di vita”.
Inoltre, sottolinea ancora, “non si puo’ trascurare la totale assenza di un movente che avesse potuto in qualche modo fornire una chiave di lettura ad un’azione cosi’ incredibilmente efferata ai danni di una donna e di un bambino in tenera eta’ del tutto indifesi”. Tutti i dati raccolti, osserva , “appaiono del tutto incompatibili con un’eventuale aggressione ed opera di soggetti terzi”.
La tesi dei legali dei familiari di Viviana Parisi e Gioele Mondello, di un duplice omicidio ‘mascherato’ ad opera di ignoti, per il giudice, alla luce di “tutte le pregnanti considerazioni” della Procura di Patti, condivise dal Gip, “e’ da respingere”. (

