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Caltanissetta. Circolo PD Faletra: “Politica locale e regionale silente nel dibattito sullo stato dei beni archeologici”.

Redazione 1

Caltanissetta. Circolo PD Faletra: “Politica locale e regionale silente nel dibattito sullo stato dei beni archeologici”.

Gio, 21/10/2021 - 06:53

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CALTANISSETTA. Riceviamo e pubblichiamo nota del Circolo Pd Faletra sulla situazione e sulla gestione dei beni archeologici in Sicilia.

“La lettera che il Comitato S.O.S. Sicilia Centrale ha inviato al Presidente della Repubblica rappresenta un poderoso squarcio al velo di silenzio ed indifferenza che avvolge il dibattito pubblico sullo stato dei beni archeologici del nostro territorio.

Non si tratta di un gesto isolato ed estemporaneo: dal 2020 le associazioni promotrici del Comitato si battono per il recupero e la messa in sicurezza del nostro patrimonio culturale, mentre pochi giorni fa gli studiosi del gruppo SiciliAntica hanno promosso un importante convegno dedicato proprio a questi temi.

Tuttavia, a fronte di questo impegno del mondo culturale ed associativo, la politica locale e regionale rimane silente e colpevolmente distratta. Noi pensiamo che questo stato di cose non sia più accettabile e vogliamo fare la nostra parte per accendere i riflettori sul pericolo che sta correndo il nostro territorio a causa del modello di gestione dei beni archeologici e museali adottato dalla Regione Sicilia.

In questi anni l’impianto normativo che disciplina questo settore è stato messo in discussione da una congerie di atti, volti ad una politica di tagli e di ridimensionamenti, che, di fatto, ha ingenerato problemi interpretativi e gestionali nell’attribuzione dei poteri decisionali in merito alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali e ambientali.

Innanzitutto, desta forte preoccupazione la Delibera n° 239/2019, che ha snaturato le competenze dei Parchi Archeologici, come previste dalla Legge Regionale 3 novembre 2000 n°20. Per effetto di tale disposizione, sotto la denominazione di parco archeologico, sono confluite non solo le originarie competenze dei Parchi Archeologici, ma anche quelle di tutti i musei regionali piccoli e grandi e di tutte le aere archeologiche ricadenti in una specifica provincia. L’effetto di questo provvedimento è stato quello di conferire un eccessivo numero di competenze in capo ad una sola struttura amministrativa, rendendo impossibile un’efficiente gestione dei beni archeologici.

Il quadro è ulteriormente aggravato dalle recenti nomine, operate dall’Assessorato Regionale ai Beni culturali e dell’identità siciliana, dei componenti del cosiddetto Comitato tecnico-scientifico previsto nell’organigramma amministrativo dei Parchi Archeologici. Tra i componenti di tale organo figurano infatti i sindaci dei Comuni nei quali ricadono le aree archeologiche, il che crea un’irragionevole commistione tra funzioni tecniche e funzioni di indirizzo politico.

Da ultimo, vanno menzionati i rischi della prossima riforma dell’amministrazione pubblica regionale che aggraverebbe ancor di più la gestione del patrimonio artistico, prevedendo una disastrosa riduzione delle sezioni tecnico-scientifiche di Soprintendenze e Parchi.

A questo groviglio burocratico si aggiunge purtroppo una politica di finanziamenti regionali che privilegia i poli apparentemente più attrattivi sul piano turistico e commerciale.

Come Circolo PD “G. Faletra” intendiamo opporci a questo stato di cose, interloquendo con le realtà locali, impegnate nella lotta alla dispersione del patrimonio artistico e stimolando, nelle sedi istituzionali un ripensamento della normativa e del finanziamento dei beni culturali e ambientali.

A tal fine, con l’intervento del Partito Democratico provinciale, lavoreremo per porre in Assemblea regionale le seguenti questioni:

• il ritiro della Delibera n° 239/2019 della Giunta Musumeci, restituendo autonomia scientifica e gestionale ai grandi Musei Regionali e riservando alle Soprintendenze provinciali le competenze sulle aree archeologiche e sui piccoli Musei Regionali di ambito territoriale;

• la revoca della nomina dei Sindaci in fase di composizione del Comitato tecnico-scientifico dei Parchi Archeologici;

• lo stop alla confusa ipotesi di riforma promossa dalla Regione;

• una dotazione di organico confacente alle competenze specifiche richieste nel campo dello studio, della tutela e della valorizzazione dei beni culturali e ambientali, come è previsto dalla Legge 110/2014 e dal D.M. 244/2019;

• l’assegnazione dei ruoli apicali, come è previsto dalla Leggi Regionali 80/1977, 116/1980 e 8/1999 a personale altamente qualificato nell’ambito dello studio, della tutela e della valorizzazione dei beni culturali e ambientali;

• una poderosa campagna di concorsi, indirizzata alla selezione di un organico tecnico-scientifico competente;

• l’assegnazione delle risorse economiche prediligendo le aeree centrali della Regione, ad oggi abbandonate e lasciate alla mercé dei tombaroli e dei trafficanti d’arte;

Al di là delle proposte politiche, il tema più interessante riguarderà il futuro della gestione di un bene culturale e ambientale.

È noto come i soli finanziamenti non bastino a garantire la fruibilità di un luogo pubblico. Il Circolo, in tal senso, potrà patrocinare una serie di iniziative che sensibilizzino la cittadinanza alla riscoperta dei nostri beni archeologici e stitimolino le parti sociali ad una fattiva collaborazione nella gestione del patrimonio culturale, ad esempio, sostenendo startup e protocolli d’intesa tra Comune, Soprintendenza e Terzo Settore nella promozione e nella gestione del territorio e dei suoi beni culturali ed ambientali”.

Andrea Alcamisi e Carlo Vagginellli

Circolo PD Guido Faletra

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