Salute

Sicilia, laboratori convenzionati pronti a mobilitazione: “fondi esauriti”

Redazione 2

Sicilia, laboratori convenzionati pronti a mobilitazione: “fondi esauriti”

Ven, 24/09/2021 - 18:57

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“L’esaurimento dei fondi e l’errata programmazione del budget riservato alle strutture specialistiche imposta dall’assessore alla Salute Ruggero Razza, calcolata sulla media delle prestazioni erogate nel triennio pre-Covid 2017-2019, rischia di annientare il comparto dei laboratori di analisi cliniche convenzionati della Sicilia, gettando sul lastrico centinaia di imprese con la perdita di almeno un migliaio di posti di lavori.

* Occorre darsi una mossa prima che sia troppo tardi”. E’ l’appello lanciato da Pietro Miraglia, vicepresidente dell’Ordine nazionale dei Biologi (con delega alla Regione Sicilia).

“Nei due anni della pandemia – spiega Miraglia – abbiamo erogato migliaia di prestazioni ai cittadini che si sono riversati nei nostri ambulatori per fare gli esami richiesti dai medici di base”. Esami, ricorda il rappresentante dei biologi siciliani, che “le strutture pubbliche non erogavano a causa del Covid”.

“Abbiamo accolto tutti, indistintamente, rischiando, noi stessi, in prima persona, di rimanere contagiati – afferma – Alcuni colleghi ci hanno addirittura rimesso la vita! E’ cosi’ che veniamo ripagati?”. In termini di prestazioni, rincara il vicepresidente dell’Onb, “ne abbiamo erogate almeno il triplo rispetto alla fase pre-Covid, quando la pandemia non aveva ancora fatto sentire i suoi drammatici effetti”.

“Ancora oggi – aggiunge Miraglia – continuiamo a ricevere i pazienti con grande professionalita’. Eppure la Regione siciliana intende ‘rimborsarci’ secondo i criteri adottati fino al 2019. Questo significa non riuscire a ripianare nemmeno le spese sostenute per l’acquisto dei reagenti chimici. Ma noi siamo decisi a difendere il nostro lavoro che merita di essere rimborsato. Chiamiamo tutti i colleghi alla mobilitazione per una grande manifestazione che si terra’ nei prossimi giorni, a Caltanissetta, in segno di protesta contro le ingiustizie di un sistema che non protegge la nostra professione”.