Salute

Caltanissetta, servizi scolastici ai disabili. Confcooperative CL e Legacoop Sicilia: “confusione è un danno per gli studenti”

Redazione 2

Caltanissetta, servizi scolastici ai disabili. Confcooperative CL e Legacoop Sicilia: “confusione è un danno per gli studenti”

Mar, 28/09/2021 - 12:10

Condividi su:

Maurizio Nicosia, Presidente Confcooperative Caltanissetta e Pippo Fiolo, Presidente Legacoop Sicilia Sociali

Confcooperative Caltanissetta, tramite il suo Presidente Maurizio Nicosia, si trova come ogni anno a spiegare, e lo fa con grande senso di responsabilità, una situazione che si è venuta a creare all’inizio del nuovo anno scolastico 2021/2022. Questa volta lo fa con Pippo Fiolo, Presidente Legacoop Sicilia Sociali con cui condivide i percorsi di sviluppo della cooperazione in tutta Italia.

La polemica che sta imperversando in tutta la Sicilia è “Il servizio igienico personale” in favore degli alunni con disabilità.

Servizio obbligatorio, in capo a enti locali (Liberi consorzi e comuni) e scuole, che fino a prima dell’avvento della pandemia era per lo più svolto dal personale delle cooperative sociali accreditate o aggiudicatarie di appalti.

Servizio di cui le famiglie non si sono lamentate se non in occasione di sospensioni “indotte” dagli enti locali e motivate da mancanza di coperture finanziarie.

Una norma dello Stato impone che questo servizio in tutta Italia venga svolto dal personale ATA presente negli istituti scolastici.

Detto personale, debitamente formato e remunerato contrattualmente, quindi, è chiamato a svolgerlo.

La Regione Siciliana, distinguendosi dalle altre regioni d’Italia, ha agito in altro modo. Ha sempre finanziato questo servizio, soprattutto quello di competenza dei Liberi Consorzi di Comuni.

Ciò si è perpetuato per decine e decine di anni, consentendo da un lato agli alunni con disabilità di fruire di un servizio delicatissimo che consente loro comunque di esigere il diritto all’istruzione; dall’altro agli operatori delle cooperative, attenti e scrupolosi, di offrire agli alunni con disabilità, quindi alle famiglie, una certa serenità e la certezza di un’assistenza continuativa e duratura giustamente retribuita.

“Con l’inizio della pandemia -hanno spiegato -, con incombenze del tutto straordinarie e pesantissime a carico delle scuole, la regione stabilisce che quel servizio deve essere svolto dal personale ATA, in rispetto della legge nazionale.

Ci siamo chiesti se proprio in quel frangente, con le enormi difficoltà di tutte le scuole, quindi del personale ATA, fosse opportuna la scelta di cambiare, ancorchè legittimamente, tale modalità.

Ma siccome non sta a tutti noi sindacare sulle scelte più o meno avvedute della regione, ci siamo adeguati. La chiusura delle scuole per la pandemia ha determinato la non frequenza degli alunni e tutti i servizi si sono, come dire temporaneamente interrotti.

Questa estate la regione, nel tentativo di migliorare la situazione degli operatori delle cooperative che si sono trovati di punto in bianco senza lavoro, senza reddito e prigionieri anche loro della pandemia, e nell’intento di migliorare la qualità delle prestazioni di base in favore degli alunni con disabilità, stanzia (lo dico senza scendere nei particolari) 5 milioni di euro per l’anno scolastico 2021/2022 da destinare agli alunni con disabilità per “servizi migliorativi aggiuntivi”.

Detti servizi vanno scritti in appositi progetti che l’organizzazione scolastica deve elaborare, d’accordo con il team multidisciplinare e la famiglia. Il progetto così formulato deve far parte del PEI (Piano Educativo Individualizzato).

In particolare ogni PEI determina un’azione specifica per gli alunni con disabilità che necessitano di un’alta densità di sostegni.

Non si confondano questi servizi migliorativi aggiuntivi con quelli tradizionali che riguardano l’igiene personale. Non si comprende se le scuole hanno formulato i PEI.

Non si sa nulla di queste nuove progettualità.

Le famiglie affermano di non essere state informate di questi nuovi servizi. L’unica cosa certa è che le cooperative sociali accreditate sono state chiamate dagli enti locali ad erogare un servizio che comunque finisce con l’essere quello igienico personale.

Detto tutto ciò, si vorrebbe addossare al mondo cooperativo la responsabilità di questa enorme confusione, creata da altri e non dalla cooperazione, con l’aggravante che, come al solito si getta discredito su questo mondo che, fino a prova contraria, offre i migliori servizi nelle peggiori condizioni economiche e organizzative pubbliche, risolvendo una infinità di problemi che l’ente pubblico non saprebbe come affrontare.

E lo ha fatto sempre ed esclusivamente per tutelare le persone fragili di cui si prende carico, andando spesso e volentieri molto oltre le proprie incombenze, e per portare a casa, perché no, ciò che serve loro per vivere.

Vorrei dire ai detrattori della cooperazione, miopi e in mala fede, che sappiamo bene che nel nostro mondo c’è una piccolissima ma significativa frangia di pseudo cooperatori chi si comporta in modo estremamente scorretto, per usare un’eufemismo, ma noi li combattiamo quotidianamente anche quando la giustizia fa percorsi diversi da quelli auspicati, non certo antitetici, ma diversi.

Questa precisazione ci è doverosa per sgombrare il campo da illazioni da parte dii gente che magari non conosce alcuni aspetti del problema e soprattutto per tranquillizzare intanto gli alunni con disabilità, le loro famiglie, le istituzioni, che la cooperazione onesta e gli operatori di cui essa dispone saranno sempre e comunque accanto a loro e per questo vanno comprese e sostenute.

Articoli correlati