Salute

Caltanissetta, Covid: scuole superiori in silenzioso sciopero. “Vogliamo studiare in sicurezza”

Redazione 2

Caltanissetta, Covid: scuole superiori in silenzioso sciopero. “Vogliamo studiare in sicurezza”

Gio, 22/04/2021 - 19:03

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Trillano gli smartphone degli studenti delle scuole superiori della città di Caltanissetta facendo rimbalzare, da un dispositivo all’altro, la decisione di iniziare un “silenzioso sciopero”.

Non si tratta di un paradosso nè di un metaforico ossimoro ma di una protesta civile che i giovani hanno deciso di mettere in atto.

“Da domani inizieremo il nostro silenzioso sciopero – inizia il messaggio – che ha come scopo quello di far capire alle istituzioni che noi abbiamo voglia di studiare ma soltanto in sicurezza.

La nostra salute e quella dei nostri cari viene prima di tutto.
In Sicilia oggi ci sono stati 1.228 casi, e non siamo nelle condizioni per poter tornare a scuola”.

Il messaggio ricorda le intenzioni e le preoccupazioni che i genitori della scuola primaria e secondaria di primo grado hanno messo, nero su bianco, in una lettera indirizzata alle istituzioni.

In questo caso, però, con un’aggravante: non si tratta di bambini portati a scuola con la macchina o a piedi per mano da genitori e nonni o baby sitter. Sono adolescenti di tutta la provincia che si spostano con i mezzi pubblici o, fino a prima del Covid, con un passaggio in macchina offerto a più studenti contemporaneamente e non tutti dello stesso nucleo familiare.

“I trasporti – hanno proseguito- non sono sufficienti per la capienza degli alunni che si devono recare a scuola.
Il metro di distanza all’interno delle classi non esiste.

Con la variante la distanza di sicurezza da rispettare dovrebbe essere almeno di 1 m. e mezzo/ 2 m. e ci sono classi piccole che non esiste neanche mezzo metro di distanza tra un banco e l’altro.

Noi non abbiamo intenzione di tornare in presenza perché non ci viene garantita nessuna sicurezza.

Tutte le scuole di secondo grado chiedono di restare in DAD, al fine di garantire la nostra sicurezza e quella dei nostri cari.
Dopo sei mesi di didattica digitale, noi ragazzi ci siamo adattati a queste modalità, ci dispiace non poter avere i nostri contatti sociali ma preferiamo studiare senza dover tenere la mascherina per 6 ore consecutive, senza dover prendere trasporti con l’ansia di poterci infettare, senza doverci preoccupare di ogni minimo nostro atteggiamento che potremmo costare di infettarci e restare a casa per mesi.

Siamo veramente stanchi di essere le vostre marionette, ora basta.
Caro Draghi, per lo meno, lascia libera scelta di decidere ai sindaci il destino del proprio paese!”

E, mentre gli screening in città sono iniziati per un istituto comprensivo, ci si chiede cosa succederà nei prossimi giorni e se verranno predisposti tamponi e drive in per tutte le scuole e gli studenti di ogni età.

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