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LE TESSERE E IL MOSAICO: “Vogliamo un re, ma non Lui!”

Don Salvatore Callari

LE TESSERE E IL MOSAICO: “Vogliamo un re, ma non Lui!”

Dom, 21/02/2021 - 08:08

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Don Salvatore Callari

Fino a qualche anno fa era consuetudine il saluto, quando ci si incontrava, CRISTO REGNI,!! ABITUDINE IN PARTICOLARE DEI RAGAZZI. Pur troppo per tante cose, sul piano delle usanze religiose cristiane, dobbiamo sempre rilevare con tristezza , “ ALTRI TEMPI “ . Eppure era così bello sentire risuonare, in un’atmosfera gioiosa, il saluto CRiSTO REGNI !! come un augurio gaio, e come un impegno, una promessa, la esternazione di un sentimento di appartenenza a Cristo, ricordato e Voluto come Re. ; affermazione rafforzata e convalidata dalla preghiera “ VENGA IL TUO REGNO” che sembra essere il collaudo di un augurio rivolto a Cristo, che tacitamente “ risponde” Sì! è questo il mio desiderio e il desiderio del Padre “ L’attribuzione del titolo, Re, a Cristo, non è frutto della devozione e del rispetto della chiesa, che pure abbonda nel rendere omaggio a Cristo, Erano i canti che inneggiavano a CRISTO RE e poi e soprattutto, con la festa di CRISTO RE DELL’UNIVERSO quale glorioso omaggio e riconoscimento della sua “ Autorità e della sua “ SIGNORIA UNIVERSALE. E’ UNA REALTA’ INSITA NELLA SUA PERSONA CHE AFFONDA LA SUA RADICE NELL’Antico Testamento e anche nel nuovo , Raccogliamo prima le testimonianze del Vangelo. Gli ebrei quando vedevano i prodigi che Gesù operava, volevano farlo re, ma Gesù sfuggiva perché capiva benissimo che il loro intento era quello di un re che potesse risolvere i loro problemi e le esigenze materiali alla maniera umana. Ma Egli ha dichiarato esplicitamente a Pilato che gli chiedeva .” Tu sei Re ? “ Sì ! tu lo dici, ma il mio regno non è di questo mando” Il mio è regno di amore, di giustizia, e di pace”. Come canta oggi la liturgia. E all’insistenza di Pilato . “ Volete libero il vostro re, gridavano : Non lui, ma Barabba, dando prova di una ignobile e ingiustificata ingratitudine . Ma Pilato , malgrado tutto, ha voluto sbeffeggiare la loro protervia scrivendo, a testimonianza , inconsapevole , di riconoscimento della sua più chiara “ Signoria regale “. il cartello , posto sul suo capo, che è diventato , anche con qualche dissenso degli ebrei ,il sigillo di una identità innegabile e lo stemma del suo trionfo : J.N. R. I. , che vuol dire . Gesù Nazzareno , re dei Giudei . E si ripete in un certo senso quello che era accaduto, nell’Antico Testamento, quanto a Samuele, il popolo disse ; Dacci un Re ! e rifiutava il Re di Israele che ora viene dato al mondo, Gesù , quello che viene dal profondo dei secoli, discendente di una dinastia eterna, con le sue regole per il suo regno; regole formate da un solo articolo, scritto in solo comma ,AMORE . Ma il popolo voleva un Re dal volto umano, che potrà agire da tiranno, che illude e inganna, che inebria e soggioga , che porta alla morte. Essi hanno rifiutato il RE DIVINO per servire “dei” stranieri . E poi, ai tempi di Gesù scelgono con plebiscito tumultuante e delirante Un Barabba” simbolo di una umanità degradata. Anche oggi, tra noi cristiani , anche se non in modo eclatante e formale, ma tristemente esistenziale , “ Il Re “ dominatore, che regge le sorti dei popoli, con l’odio, la guerra, la superbia, il potere, la vendetta, e l’egoismo. Egli, Gesù, dominatore di anime nell’umiltà, che ha vinto il peccato, la violenza, che ha seminato fratellanza e carità.. A noi è richiesta fedeltà a Cristo, come cittadini del suo regno. Potessimo cantare, come in passato : Noi T’adoriamo o Cristo re! Regna nei cuori e nelle menti, o RE DEI SECOLI TE SOL VOGLIAM

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