Salute

Natale a “tolleranza zero”: niente sci, coprifuoco, bloccati spostamenti dal 20/12 e scuole a gennaio

Redazione

Natale a “tolleranza zero”: niente sci, coprifuoco, bloccati spostamenti dal 20/12 e scuole a gennaio

Mar, 01/12/2020 - 09:54

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Alberghi di montagna chiusi per tutte le vacanze natalizie e quarantena per chi decide di trascorrerle all’estero. Il governo punta a blindare l’Italia «per evitare di ripetere a Natale gli assembramenti e i contagi da Covid-19 di Ferragosto». E per impedire gli spostamenti sulla neve pensa di chiudere hotel e resort: le date non sono fissate, ma l’orientamento dell’esecutivo è far scattare queste nuove disposizioni dal 20 dicembre e mantenerle fino al 10 gennaio.

Oggi i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia ne discuteranno con i governatori, convocati per mettere a punto il Dpcm in vigore dal 4 dicembre. Un provvedimento che mercoledì sarà illustrato alle Camere dallo stesso Speranza. La linea del rigore è tracciata, i dettagli saranno messi a punto nelle prossime ore. E spunta l’ipotesi che siano i prefetti a coordinare sul territorio l’organizzazione dei trasporti per consentire la riapertura dei licei.

La quarantena

A chi tornerà dall’estero nei prossimi giorni basterà sottoporsi al tampone, come sta accadendo dalla scorsa estate. Studenti, lavoratori, turisti dovranno effettuare il test e poi saranno liberi di circolare.

Ma a partire dal 20 dicembre tutti coloro che torneranno dall’estero dovranno stare in quarantena. Una misura di precauzione decisa dopo aver compreso che difficilmente potrà essere raggiunto un accordo in sede europea sulle vacanze sulla neve. Austria e Svizzera hanno già comunicato che impianti e piste da sci saranno aperti, specificando che «gli italiani sono i benvenuti». Il timore di quanto può accadere con le persone in fila o accalcate all’interno delle funivie ha così convinto l’esecutivo a imporre dieci giorni di isolamento al rientro.

Confini regionali

Il divieto a trasferirsi in una regione diversa da quella di residenza, anche se gialla, è ormai deciso. Si potrà muovere soltanto chi va nella casa dove è residente o dove ha il domicilio. Rimane il dubbio di consentire alcune deroghe (anziani soli, coniugi, partner conviventi) come vorrebbe Conte. Il fronte dei ministri contrari è però compatto anche perché, come ha sottolineato il Guardasigilli Alfonso Bonafede, «bisogna varare norme chiare, che non si prestino ad equivoci o interpretazioni personali». Riferimento chiaro a quanto avvenuto nei mesi scorsi quando si parlava di «congiunti e affetti stabili».

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