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Istituto Scolastico L. Sciascia di Caltanissetta: i chiarimenti sulla situazione da parte di alcuni genitori

Redazione

Istituto Scolastico L. Sciascia di Caltanissetta: i chiarimenti sulla situazione da parte di alcuni genitori

Lun, 05/10/2020 - 09:54

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Riceviamo e pubblichiamo la “lettera aperta” inviata in redazione da alcuni rappresentanti dei genitori dimessi dal Consiglio di Circolo della Leonardo Sciascia, che vuol fare chiarezza sulla reale situazione della scuola.

Il 30 luglio scorso è stato convocato il Consiglio di Circolo per discutere per la prima volta le modalità d’avvio dell’anno scolastico 2020/2021, alla luce delle linee guida del CTS e del MIUR (riassunte nel Documento Regionale della task force – deliberazione n. 304 del 20.7.2020) volte a garantire il rispetto del “distanziamento”.

Da subito, la Dirigente scolastica ha comunicato che la scuola, a seguito di un sopralluogo dell’U.S.R., presentava 176 “esuberi”, rivenienti dalla somma degli alunni in surplus rispetto alle superfici delle aule scolastiche e che per far fronte a tale problematica si rendeva inevitabile creare 11 nuove classi. Inoltre, ai fini di un corretto avvio dell’attività didattica, venivano prospettate solamente due alternative: la turnazione mattina/pomeriggio o la ricerca di nuovi locali, in quel momento individuati presso l’ex Facoltà di ingegneria di via Realmaestranza. In entrambi i casi ha inteso escludere altre soluzioni atte a “garantire la composizione invariata delle classi”, né utilizzando le superfici attualmente destinate a funzioni diverse da quelle dell’erogazione didattica (palestre, laboratori, sale convegni, uffici o altro), né attraverso il ricorso a interventi di rimodulazione interna del plesso scolastico” attuabili attraverso lo strumento della cosiddetta “edilizia leggera”.

Nell’occasione, la Dirigente ha però assicurato che, al fine di preservare il rapporto didattico tra alunni e le insegnanti di riferimento, sarebbe stata avviata una turnazione delle stesse nelle nuove classi a periodi distinti. Il CDC del 30 luglio si è concluso con l’unanime bocciatura dei locali di “Via Realmaestranza” e il voto a favore della turnazione mattina/pomeriggio.

Nel successivo incontro del 18 agosto è stata invece proposta la scelta tra la turnazione mattina/pomeriggio e i locali dell’Istituto Signore della Città. Anche in quell’occasione la Dirigente scolastica ha assicurato che i bambini avrebbero comunque continuato a fruire delle insegnanti titolari, cui si sarebbero aggiunte successivamente le figure supplenti. In questa seconda occasione, anche dietro le confortanti rassicurazioni da parte della Dr.ssa Mazzarino, il CDC alla quasi unanimità ha votato a favore dei locali dell’Istituto Signore della Città, ritenuti più idonei da un punto di vista logistico.

Nel successivo Consiglio del 10 settembre, sono state invece deluse le aspettative dei genitori poiché, secondo quanto comunicato in apertura dalla Dirigente, l’alternanza dei gruppi e/o delle maestre di riferimento, rivelatasi di punto in bianco “contrastante” con i dettami delle linee guida, è diventata non più praticabile e che pertanto si sarebbe data vita a gruppi fissi fino alla cessazione dell’emergenza (data ad oggi indefinibile). È stata invece accantonata l’ipotesi dell’Istituto Signore della Città, ritenuti inidonei a seguito di sopralluogo. Sempre in quell’occasione, la Dirigente ha riferito che, a seguito di una conferenza dei dirigenti scolastici con il Prefetto del 7 settembre, si rendeva necessario rivalutare i locali di Via Realmaestranza. In alternativa, rimaneva sempre in piedi l’ipotesi doppi turni. Per entrambe le alternative ha però confermato l’ineludibilità dello smembramento delle classi già esistenti attraverso la tecnica del sorteggio (i cui criteri, ad oggi, rimangono ancora in discussione), con il quale verrebbero individuati i citati “esuberi”, destinati poi a confluire nelle classi di nuova formazione, con insegnanti nuovi e da trasferire, eventualmente, presso nuovi locali.

Il CDC del 10 settembre, nelle more di valutare attentamente gli eventuali criteri per l’individuazione degli “esuberi” e in attesa di informazioni più di dettaglio circa l’idoneità dei locali proposti, ha deciso quindi di rinviare la discussione all’incontro successivo.

E così siamo giunti all’incontro del 17 settembre u.s., in cui il Consiglio è stato chiamato a decidere le modalità di avvio dell’a.s. 2020/2021. Al riguardo, la Dirigente – in assenza di banchi monoposto e data l’indisponibilità, alla data, di locali idonei a contenere tutti i bambini in condizioni di sicurezza – ha proposto le tre seguenti opzioni:

• avvio dal 24 al 30 settembre attraverso la suddivisione delle classi già esistenti in due gruppi da alternare in turni di due ore ciascuno, da effettuarsi all’interno della fascia a.m., con possibilità di prolungare tale modalità fino ad ulteriori sei giorni;

• avvio dal 24 al 30 settembre attraverso la suddivisione delle classi già esistenti in due gruppi da alternare in turni di due ore ciascuno e continuazione, a partire dal 1° ottobre, con attività a tempo pieno, tutti in classe con mascherina, secondo le linee guida indicate dal MIUR.

In realtà è stata “inspiegabilmente” messa ai voti anche la terza opzione della turnazione mattina/pomeriggio. Inspiegabilmente perché, in assenza di nuovo organico, è ancor oggi impraticabile (prova ne sia che nessuno l’ha votata e che la stessa scuola, in data 2 ottobre, ha proposto ai genitori un ulteriore sondaggio sulle modalità organizzative fino alla consegna di nuovi locali escludendo l’opzione mattina/pomeriggio).

In quella sede, i genitori del CDC (unitamente a due consiglieri del corpo docenti), hanno quindi votato per la seconda opzione nella consapevolezza che:

• restituisse un maggior numero di ore di didattica agli alunni, considerato che le due ore risultano palesemente insufficienti;

• si sarebbero adottate, all’interno di ogni classe, soluzioni di buon senso (come ad es. le “assenze programmate”) utili a mettere le insegnanti nelle condizioni di poter esentare i bambini dal portare la mascherina nelle cd situazioni statiche;

• venisse maggiormente incontro alle esigenze delle famiglie costrette a un insostenibile andirivieni nel corso delle mattinate;

• avrebbe evitato alla scuola ore ed ore di sanificazione giornaliera tra un turno e l’altro.

Tuttavia, nei giorni successivi, anche questa notizia ha suscitato una serie di vibranti proteste delle famiglie. Ed è anche per quello che è stato chiesto giovedì 24 settembre un incontro informale, nel corso del quale – oltre a rappresentare tutta l’amarezza per alcune fastidiosissime voci di corridoio che scaricavano ogni responsabilità sui genitori del CDC – è stata comunicata alla Dirigente la volontà di indire un veloce sondaggio tra le classi (con l’aiuto delle rispettive rappresentanti) per capire come intendessero proseguire le lezioni a partire dal 1° ottobre e che al riguardo, si sarebbe convocato nuovamente il CDC per lunedì 28 settembre al fine di rimettere in discussione e “rivotare” la decisione sullo svolgimento dell’attività didattica a partire dal 1° ottobre. Convocazione firmata, pur tra mille difficoltà, venerdì 25 settembre.

Nel frattempo, tra sabato 26 e domenica 27, sono però sorte forti divergenze con la Dirigente circa la stesura del verbale del 17 settembre, per cui si è ritenuto più giusto attendere il CDC del 28 settembre per discuterne al cospetto dell’intero Consiglio, messo immediatamente al corrente di quanto stesse accadendo.

Tuttavia, per ragioni ancor oggi ai più ignote, poche ore prima dell’incontro, la Dirigente, senza avvertire necessità di consultarsi con gli altri membri del Consiglio, ha ritenuto di comunicare all’opinione pubblica attraverso gli organi di stampa la notizia che “…ai fini dell’avvio ordinato dell’anno scolastico…il Consiglio di istitutoha approvato la soluzione considerata più adatta, poiché votata da tutta la componente genitori al completo…. di fare entrare tutti i bambini della classe in turno unico antimeridiano, a partire dal 1 ottobre, ma con obbligo di indossare la mascherinaIn qualità di dirigente avevo proposto la seconda opzione perché metteva gli alunni al riparo da contagi epidemiologici…” e ancora prima “Al vaglio c’era la possibilità di creare un doppio turno (antimeridiano e pomeridiano)…”

Ovviamente tali dichiarazioni, oltre a suscitare tra i genitori sgomento e delusione, hanno fatto sorgere una serie di interrogativi.

Qual era il bisogno di annunciare all’esterno l’esito di una delibera non ancora ufficiale, trattandosi di un verbale non ancora approvato?

Qual era il bisogno di anticiparlo ai media, considerato che sapeva già da quattro giorni che lunedì 28, in esito al nuovo sondaggio tra i genitori, sarebbero state votate nuovamente e definitivamente le modalità di avvio dell’a.s. 2020/2021 a partire dal 1° ottobre?

Perché dire all’esterno che tra le soluzioni prospettate c’era anche quella del doppio turno mattina/pomeriggio quando è ovvio che in assenza di nuovo organico non è una soluzione attuabile?

Ma soprattutto, perché ha sentito il bisogno di prendere le distanze dalla decisione dei genitori, dichiarando pubblicamente che lei avrebbe preferito continuare con la soluzione dei turni di due ore che “metteva gli alunni al riparo da contagi epidemiologici”, quasi a far passare l’idea di essere stata l’unica nell’occasione ad agire a tutela della salute dei nostri bambini?

Tutte domande poste nel corso dell’ultimo Consiglio del 28 settembre ma mai risposte e tutto questo ha finito per compromettere irrimediabilmente in via definitiva il rapporto di reciproca (?) fiducia che si era cercato di costruire e di preservare in questi mesi così difficili per tutti.

La naturale conseguenza è quindi stata l’annullamento della seduta dopo ben 7 ore di videoconferenza conclusasi senza l’approvazione del verbale del 17 settembre e senza neanche la possibilità di rimettere al voto la scelta sulla prosecuzione delle attività didattiche a partire dal 1° ottobre.

Superfluo aggiungere che, nel momento in cui la componente genitoriale, anello più debole dell’ingranaggio, è stata “svilita” e messa in un angolo, piuttosto che difesa e protetta, si è ritenuto a quel punto inutile e impossibile continuare a far parte del Consiglio ed è per queste ragioni che nella stessa seduta del 28 settembre tutti i genitori del Consiglio hanno annunciato le loro dimissioni di massa, poi formalizzate la mattina del 30 settembre.

Non prima, però, di aver inoltrato a mezzo p.e.c., sempre nel massimo rispetto della sfera di competenze e di autonomia della Dirigenza scolastica e in un’ottica di fattiva collaborazione, una formale richiesta di informazioni documentate circa i vari passaggi compiuti negli ultimi mesi che hanno portato la Dirigenza a:

  • determinare il numero massimo di soggetti che ogni singola aula può contenere;
  • ritenere inidonei i locali attualmente destinati a funzioni diverse da quelle dell’erogazione didattica frontale, quali palestre, laboratori, sale convegni, uffici o altro;
  • accertare l’incapacità risolutiva di eventuali opere di ristrutturazione e di riqualificazione;
  • ricorrere alla creazione di nuove classi da ricollocare presso locali esterni al plesso scolastico messi a disposizione dall’amministrazione comunale, decisione fortemente infelice, adesso che la scelta è unilateralmente ricaduta sui locali dell’ex Facoltà di Ingegneria, agli antipodi rispetto alle zone di riferimento dell’utenza “Sciascia” già bocciata il 30 luglio dal CDC all’unanimità!!! E decisione ancor più infelice dal momento che, solamente in prossimità dell’avvio dell’anno scolastico, abbiamo appreso che il trasferimento presso i nuovi locali comporterà la “compresenza” di classi del magistrale e dello scientifico, che accresce di fatto i rischi epidemiologici all’interno del nuovo plesso. Fatto ancor più contraddittorio, dal momento in cui le scuole vietano l’accesso in Istituto ai genitori che, di norma, tendono ad assumere comportamenti più responsabili rispetto agli adolescenti.

Nella speranza che tutto quanto sopra esposto possa gettare chiarezza sulle vicende che hanno interessato l’istituto negli ultimi mesi, i genitori, senza alcun intento polemico né ostruzionistico, invitano coloro che rivestono ruoli di responsabilità a individuare nel più breve tempo possibile le giuste soluzioni atte a garantire, pur nel dovuto rispetto delle misure di sicurezza, una corretta fruizione di un diritto costituzionalmente riconosciuto.

Il tutto, nella speranza che, oltre agli aspetti di natura sanitaria e legale, si tengano in debito conto anche le potenziali ricadute che simili decisioni, così come prospettate, potrebbero avere sulla sfera emotivo-psicologica dei bambini.

I genitori dimissionari del consiglio di circolo

Giancarlo Lupo, Vania Talluto, Marco Taibi

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